Roma, sale sul tetto ma perde l'equilibrio, cade e muore: Silvio Ria aveva 63 anni. Voleva riparare l'antenna

Era al telefono con il figlio, stavano provando a sintonizzare l'impianto ma l'uomo ha fatto un volo di più di venti metri

Roma, sale sul tetto ma perde l'equilibrio, cade e muore: Silvio Ria aveva 63 anni. Voleva riparare l'antenna
di Raffaele Marra
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Sabato 14 Gennaio 2023, 00:11

Precipita nel vuoto e muore mentre cerca di riparare un’antenna. E’ la tragica fine che ha fatto giovedì scorso nel primo pomeriggio Silvio Ria, un 63enne romano caduto dal settimo piano del fabbricato dove abitava in via Costantino nel quartiere di San Paolo. L’uomo ha perso l’equilibrio ed è caduto mentre tentava di orientare l’antenna e contemporaneamente parlare al telefono con il figlio, per riuscire a sintonizzare il segnale della televisione nell’appartamento al secondo piano. Un volo di più di venti metri rivelatosi fatale nonostante il veloce intervento sul posto dei soccorsi dell’Ares 118 e degli agenti del Commissariato Colombo che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso e cercare di ricostruire attraverso le testimonianze e i rilievi le dinamiche e le eventuali responsabilità dell’incidente. L’uomo, prima di precipitare nel cortile interno del palazzo, ha anche sbattuto contro alcune balaustre.

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LA CADUTA


Un dramma che si è consumato in pochi minuti poco dopo le 16.30 con una peculiarità che spesso accomuna tutte le “morti bianche” sia in ambito lavorativo che domestico, e cioè quello di sottovalutare il rischio oggettivo o soggettivo che sia. «Il soggetto in seguito alla caduta accidentale è deceduto sul colpo - dicono dalla Questura - sono in corso ancora delle verifiche per accertare dinamiche e responsabilità» versione confermata anche dal Commissariato di zona intervenuto per primo. Altro caso emblematico è stato quello dell’ultimo dell’anno in zona Tor Bella Monaca dove una 29enne romana è morta precipitando per 13 piani attraverso un finestrone condominiale. Un’altra morte bianca risale a un mese e mezzo fa ad Acilia: un 50enne precipitato da un balcone di casa in via Molteni. Diverso l’incidente mortale del 35enne di nazionalità rumena avvenuto a Cave, dove all’interno della propria abitazione situata l’uomo stava eseguendo dei lavori sull’impianto elettrico.

Anche in quel caso gli investigatori appurarono la causa accidentale dell’incidente. 

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IL REPORT


Da quello che emerge dall’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering che ha elaborato i dati dell’Istat pochissimi hanno la consapevolezza del pericolo che un infortunio domestico possa comportare, sono solo 7 su 100, alla fine un dato che si rivela fatale. Sono infatti quattro milioni gli incidenti domestici censiti quasi ogni anno: «La casa miete più vittime della strada - il commento di Mauro Rossato presidente dell’Osservatorio - ogni anno, secondo l’Istat, si verificano circa 4 milioni di incidenti all’anno nelle abitazioni italiane, di cui 8 mila sono quelli mortali. Una situazione drammatica nei quali quelli più coinvolti sono gli over 65, che costituiscono l’ottanta per cento degli infortuni mortali, a seguire la popolazione femminile e i bambini in età pediatrica». Altro dato che è emerso, la causa, almeno per il 40% degli infortuni domestici in Italia è la caduta. «Appena sarà chiaro l’esito dell’indagine - ha commentato il consigliere Franco Federici dell’VIII municipio - saremo in grado di fare delle proposte concrete affinché questo, almeno nel nostro municipio possa accadere il meno possibile, le informazioni sui rischi e sulle tutele sono essenziali dai posti di lavoro, agli ambienti domestici per finire alle scuole, da ex sindacalista la sicurezza la reputo fondamentale, penso che l’informazione e i corsi di formazione debbano essere una base per tutti e soprattutto gratuiti perchè ognuno deve essere cosciente e consapevole dei rischi che corre e non sottovalutarli soprattutto quando si sta nelle zone di comfort quali sono le mura domestiche, ritengo questo che sia fondamentale».

 

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