Il cane sbrana quattro gatti a Roma: il proprietario finisce a giudizio. «Si divertiva mentre vedeva quell'orrore»

L'uomo denunciato a Ostiense, è accusato di "uccisione di animali"

Il cane sbrana quattro gatti a Roma: il proprietario finisce a giudizio. «Si divertiva mentre vedeva quell'orrore»
di Giulio Pinco Caracciolo
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 09:27

Avrebbe lasciato che i suoi due cani di razza Huski sbranassero senza pietà in più occasioni - quattro gatti randagi di un'associazione di volontariato animalista in zona Ostiense a Roma. L'uomo, che non si è mai presentato in tribunale, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di uccisione di animali aggravata dai futili motivi e dovrà comparire davanti al giudice monocratico del tribunale di Roma. E adesso le volontarie del centro non si sentono al sicuro. Secondo l'accusa il proprietario dei due animali non solo avrebbe lasciato che i cani si avventassero contro i gattini ma li avrebbe incitati a portare a termine quell'orrore.

Gatti sbranati e bocconi killer, esposto e ira dei cittadini

L'associazione no-profit di volontariato, che si è costituita parte civile nel processo, opera nella capitale dal 2004 salvando e prendendosi cura dei numerosi mici feriti e abbandonati in città ottenendo negli anni ottimi risultati che hanno portato il centro in vetta alle associazioni con le percentuali di adozione più alte nel centro Italia.

La determinazione delle volontarie, che dedicano la vita alla cura dei gatti meno fortunati, hanno reso il "santuario" un'eccellente realtà e un punto di riferimento importante per gli amanti degli animali. Anche per questa ragione la dinamica della vicenda rende ancor più triste la barbara uccisione dei gattini. Secondo gli inquirenti tutto sarebbe successo in un breve lasso di tempo mentre l'imputato, difeso dall'avvocato Biagio Maiolino, si trovava a passeggio con i due Huski al guinzaglio. «Si divertiva mentre vedeva i suoi cani massacrare i mici», hanno denunciato le volontarie.

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UNA VERA ESECUZIONE

Non un semplice scontro tra cane e gatto ma una vera e propria esecuzione nei confronti di un animale indifeso, l'ultimo dei felini sbranato in ordine di tempo. Si legge negli atti della procura: «La lucida volontà dell'imputato di uccidere la gatta è stata chiaramente espletata». Come illustrato in querela infatti: «L'uomo ha manifestato divertimento per l'accaduto mentre l'animale moriva tra atroci sofferenze laddove letteralmente sventrata viva dai cani dell'imputato che ben avrebbe potuto intervenire e fermarli evitando così il decesso della gattina e rivolto alle volontarie della colonia di felini intervenute in soccorso avrebbe detto testualmente: questi gatti hanno rotto, ne ho fatti ammazzare tre». Poi la minaccia: «Troppi altri ne farò uccidere». L'associazione è rappresentata, come parte civile, dall'avvocato Giada Bernardi che iniziando a interessarsi alle norme in tutela degli animali ha prima fondato una Onlus chiamata "Zampe che danno una mano" e poi - assieme a due colleghi - ha creato GiustiziAnimale il primo studio legale dedicato esclusivamente alla difesa degli animali con l'obiettivo di creare una più ampia rete di professionisti sparsi in tutta Italia per combattere la lotta in difesa delle creature che non hanno voce.

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