Venticinquemila posti a sedere. E al coperto grazie a una tettoia high tech esterna, non montata sul catino ideato da Pier Luigi Nervi, per superare i paletti della sovrintendenza. Ospiterà partite di calcio, rugby e, soprattutto, grandi concerti. Il tutto con un investimento da almeno 80 milioni di euro per creare una cittadella dello sport e dell'intrattenimento che si estenda fino all'ex galoppattoio di Villa Glori. Cassa depositi e prestiti e l'Istituto del Credito sportivo ritornano in campo per salvare il Flaminio, chiuso dal 2011 e sempre più preda del degrado. I vertici delle due società sono attesi in Campidoglio nei prossimi giorni con un progetto curato assieme alla fondazione Nervi (con gli eredi del famoso architetto) e all'università Sapienza. In quest'ottica ci sarebbero stati già i primi contatti con il sindaco Roberto Gualtieri. E guarda caso l'accelerata è arriva dopo che neppure 48 ore fa Claudio Lotito ha di fatto cancellato le pochissime speranze di fare del Flaminio la casa della sua Lazio: «Esistono dei limiti che sembrano rendere molto difficile questo percorso».
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FINANZA DI PROGETTO
Cdp e Credito sportivo si presenteranno con un progetto in autofinanziamento. Gli 80 milioni necessari saranno recuperati con un project financing: le due realtà che - in cambio di una concessione pluriennale - rientreranno dell'investimento con l'affitto degli impianti. Sì, perché Cdp e Ics chiedono di gestire accanto al Flaminio, anche il PalaTiziano, il circolo del Tennis Paolo Rossi e l'ex galoppatoio di Villa Glori. Se sul palazzetto il Comune si è già mosso (sarà inaugurato a settembre), c'è da parte del Campidoglio maggiore interesse a un'intesa per le altre strutture. Negli scorsi giorni l'assessore allo Sport, Alessandro Onorato, aveva ricordato che «in base all'emendamento sblocca-stadi si può sia aumentare la capienza sia fare le coperture». Il titolare dell'Urbanistica, Maurizio Veloccia, auspica «un progetto ambizioso per completare la riqualificazione del quartiere Flaminio, in continuità con il lavoro in atto nell'ex caserma Guido Reni, con la creazione del Museo della scienza e del grande Maxxi».
Il progetto prevede di ristrutturare il Flaminio rispettando le geometrie volute da Nervi: saranno rifatte le tribune, recuperate le palestre e la piscina interne, costruiti bar e ristoranti, mentre - come detto - la copertura con pannelli fotovoltaici sarà montata all'esterno dell'impianto.
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