Roma, in extremis si trova una soluzione: la prima media Montessori è salva

Via libera dell'ufficio regionale scolastico: classe di 17 alunni

In extremis si trova una soluzione: la prima media Montessori è salva
di Raffaella Troili
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Giovedì 14 Settembre 2023, 06:51 - Ultimo aggiornamento: 07:34

Montessori, in extremis la svolta. La prima media parte, il progetto sperimentale continua. La responsabile dell'Ufficio scolastico regionale Anna Paola Sabatini ieri ha informato per mail la dirigente scolastica del via libera, la classe composta da circa 17 alunni è autorizzata a partire, dopo lunghe trattative e proteste portate avanti dal corpo docenti e dai genitori dell'istituto comprensivo Montessori-Pini al quartiere Africano e supportate da Comune e Municipio. «Alla fine, è una sperimentazione che merita attenzione - ha spiegato la dottoressa Sabatini - ho verificato le ore residue necessarie a far partire l'attività scolastica. Rimane l'amarezza, poiché da parte dell'istituto scolastico poteva esserci una gestione migliore, non ci si può presentare con 7 alunni alle iscrizioni, insomma una gestione più attenta avrebbe potuto evitare un percorso così tortuoso, invece alla soglia della riapertura mi sono trovata a recuperare ore da mettere insieme per trovare una soluzione. Come? Mettendo insieme varie disponibilità residue di ore di docenze siamo riusciti a costituire le cattedre necessarie per autorizzare la classe nonostante non fosse nella sperimentazione».

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Oggi/domani, dunque, la scuola potrà proseguire il progetto nazionale a metodo avviato lo scorso anno.

Il tempo tecnico per avvertire e reclutare tutti. In attesa di questa buona notizia, ieri è saltata l'ennesima protesta annunciata da genitori, studenti e docenti: una lezione in cortile per non arrendersi, perché hanno creduto fermamente in un metodo che ha coinvolto e motivato studenti, anche portatori di handicap. Rimasti fino a ieri senza certezze. «Noi ci fidiamo», ha detto una mamma quando l'Usr ha chiesto 24 ore di tempo. Così è stato.

LA MOBILITAZIONE

Non c'è stato l'intervento né del ministero guidato da Giuseppe Valditara, né del premier Giorgia Meloni chiamati in causa con lettere, petizioni, raccolte firme. Ma una mobilitazione generale fatta anche di manifestazioni spontanee che ha spinto in extremis la dirigente dell'Usr a trovare una soluzione. Questioni burocratiche e di numeri esigui hanno vanificato un progetto sperimentale nazionale avviato l'anno scorso.

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Un sollievo per tutti, nella storica sede di via Santa Maria Goretti 41, voluta a inizio secolo da Maria Montessori. Il caso è montato a fine agosto, quando è saltata l'attivazione dell'apertura di una nuova prima media e di fatto un progetto sperimentale previsto dal ministero a livello nazionale e già avviato lo scorso anno, che lascia fuori circa 17 nuovi alunni (il minimo è 18) impedendo loro una continuità didattica con il metodo Montessori.
Il diniego alla formazione della classe sarebbe scattato per la carenza iniziale di iscritti, «poi abbiamo raggiunto il numero - spiega una docente - ma la responsabile dell'Ufficio scolastico regionale ha detto che non c'era la copertura finanziaria. Problema che abbiamo risolto, spostando risorse interne». Sono seguiti presidi, interventi dell'assessorato alla scuola di Roma capitale e della presidente della commissione scuola del Comune, «Intanto la classe che chiederebbero di attivare non è inserita nel decreto di sperimentazione del Ministero dunque non coperta da autorizzazione - aveva detto Sabatini - e nella fase in cui attribuiamo gli organici erano inseriti 7 alunni, poi sono diventati 14, quando si era chiusa l'operazione. Sono molto sensibile alla questione ma devo applicare le regole». Alla fine la sensibilità ha prevalso, il metodo Montessori proseguirà con la sperimentazione nella scuola media.
 

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