Artemisia Gentileschi, una vita dedicata all'arte: al Rotary Club di Roma la lezione sulla grande pittrice del 17esimo secolo

A tratteggiare la figura di questa donna straordinaria è stato il professor Claudio Strinati, uno dei più accreditati storici dell'arte

Artemisia Gentileschi, una vita dedicata all'arte: al Rotary Club di Roma la lezione sulla grande pittoressa del 17esimo secolo
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Sabato 17 Giugno 2023, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 22:16

«La sua grande capacità fu quella di essere un'artista internazionale, in grado di lavorare nelle Capitali dell'Italia del 1600 ma anche a Parigi e Londra, dove ebbe come committente persino la Corte reale». Il professor Claudio Strinati, uno dei più accreditati storici dell'arte, parla così della figura di Artemisia Gentileschi, una delle più importanti pittrici del 17esimo secolo ma anche una donna che decise di non abbassare la testa davanti alla violenza e al sopruso. Della sua figura si è parlato nel corso di una serata organizzata dal Rotary Club di Roma che ha richiamato l'attenzione di un'ampia platea: «Siamo orgogliosi - ha spiegato Alessandro Scaletti, presidente del Club - di aver dato spazio alla cultura con una figura carismatica come quella del professor Strinati che è stato invitato da un suo caro amico nonché nostro socio, il professor Giovanni Spera».

LA SERATA

Il professor Strinati, in particolare, ha illustrato, con dovizia di particolari, due opere della Gentileschi. La prima è Susanna e i vecchioni, un tema iconografico ispirato all'omonimo episodio biblico narrato nel capitolo 13 del Libro di Daniele, dove una Gentileschi ancora adolescente mostra una grande maturità artistica, tanto che si ipotizza sull'opera l'intervento del padre Orazio, anch'egli grande artista.

La seconda è invece Autoritratto come Allegoria della pittura che, conservato a Kensington Palace, è espressione di una pittrice già compiuta che intende parlare di sé stessa e lasciare l'osservatore nell'atto di dipingere un'opera che però non viene rappresentata.

LA STORIA

Successo di pubblico, dunque, per una conversazione che ha avuto come protagonista appunto la figura della Gentileschi: «Non fu una femminista -ha spiegato il professor Strinati- perché parlare di femminismo a quei tempi sarebbe un no sense. Ma certamente fu una donna libera, capace di emanciparsi, di conquistare una posizione di prestigio e di non piegarsi di fronte a chi le aveva usato violenza». Artemisia Gentileschi, è stato ricordato nel corso dell'incontro, fu vittima di violenza sessuale ma invece di accettare un matrimonio riparatore, come si usava fare all'epoca, decise di denunciare il proprio aguzzino alle autorità competenti. Con un atto di estremo coraggio. Tema sul quale si è ovviamente soffermato il professor Strinati, illustrando la vicenda e il conseguente processo con argomenti inediti.

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