Simonetta Cardone investita e uccisa da un suv a Roma, mobilitazione dei volontari per l’adozione delle sue cagnoline e dei gatti

La donna uccisa da un suv Tesla, ora ad occuparsi temporaneamente dei suoi animali sono i volontari e i vicini di casa

Gli animali di Simonetta Cardone
di Raffaele Marra
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Domenica 9 Luglio 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 07:24

Continua la mobilitazione per l’adozione degli animali di Simonetta Cardone. Lei, che ha perso la vita nel drammatico incidente stradale dello scorso primo luglio sulla Laurentina quando era a bordo della sua Lancia Y, era da una vita una volontaria animalista che si occupava da sempre di cani e diverse colonie di gatti del territorio. Nell’ultimo periodo si era dedicata principalmente alle due cagnoline (due setter) e alla colonia felina del suo giardino di casa. I volontari attualmente si stanno prendendo cura degli animali che lei ha lasciato in casa e nel suo giardino, animali rimasti “orfani” in attesa di una nuova collocazione. Questo è l’appello che continua a girare su tutti i social, cercasi nuovi padroni per i suoi animali : l’adozione delle due cagnoline e la ricollocazione di una decina di gatti all’interno della casa. L’appello di Simona, è partito inizialmente sulle chat, poi si è diffuso a macchia d'olio sui social, dove è stata creata un'apposita pagina Facebook chiamata “Salviamo gli animali lasciati da Simona”.

 

«Per i suoi animali ci contattano in continuazione.

Per le due cagnoline, le due setter, che hanno problemi di interazioni - dice Alessia Campoli una delle volontarie che si sta occupando di tutto - abbiamo già contatto un educatore che verrà in maniera continuativa per cercare di instaurare un rapporto con loro per un’eventuale adozione, ricordiamo che sono cani di una decina d’anni non abituati a restare al guinzaglio e alle uscite, ma a stare sempre in giardino. Stabilire un rapporto di fiducia con un professionista ci aiuterà a tranquillizzale per portarle successivamente in una nuova casa e renderle adottabili. Per i gatti all’interno di casa, quelli socievoli li stiamo pubblicando in vari appelli e qualche richiesta è arrivata, ma dovremmo valutarle perchè vogliamo essere il più attente possibile prima di spostarli. Per i gatti che sono in giardino - continua Alessia - li stiamo facendo riconoscere alla Asl come colonia felina libera e accudita, non sono gatti adottabili perchè sono selvatici (non si fanno né avvicinare né maneggiare, ndr), stiamo cercando di lasciarli nello spazio che occupano compreso il garage cantina in cui Simonetta li faceva accedere liberamente soprattutto nei mesi invernali o quando avevano bisogno di aver un piccolo riparo, stiamo cercando di tenere la stessa condizione. Alcuni sono spariti per giorni perché hanno capito che qualcosa era cambiato, ma pian piano li abbiamo individuati, li abbiamo accuditi, sappiamo che stanno bene e mangiano a distanza, hanno bisogno di riassestarsi, erano abituati ormai a fidarsi di una sola persona. Per quelli interni ripeto ci sono un paio di richieste di adozione che sembrano buone, poi vedremo. Alcuni gatti sono nascosti in casa, sotto il letto o in altre zone, mangiano, ma non vogliono avere ancora un contatto né fisico né visivo, rispettiamo i loro tempi. Alcuni di loro, quelli più anzianotti infine, verranno portati in settimana da un veterinario di fiducia per stabilire il loro stato di salute e per stimare l’età».

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Per comodità, conclude  Alessia e le altre volontarie «Chiediamo di evitare chiamate ma di lasciare un messaggio WhatsApp con una breve presentazione per candidarvi all’adozione. Molti ci hanno chiesto delle colonie feline. Simona da tempo seguiva solo la colonia ormai stabilizzatasi nel giardino e intorno casa, cui permetteva anche di avere un riparo in una parte esterna alla casa. Ripetiamo sono gatti per lo più selvatici e poco inclini al rapporto umano. A turno i volontari li stanno individuando e vengono nutriti quotidianamente. Per loro non sarà possibile un'adozione, ma non verranno certo lasciati soli. Per un aiuto siamo a Roma e gli animali verranno affidati dal centro al nord Italia previo colloqui conoscitivi. Per ulteriori informazioni contattare Alessia allo 3391629784, Francesca allo 320 887 4230 o Michela allo 389 632 8889. «Alessia con le volontarie della zona che conoscevano Simonetta si stanno occupando di tutto, anche di una raccolta fondi, per aiutare tutta la situazione - dice Maurilia Amoroso dell’Enpa - noi abbiamo garantito che se dovesse occorrere cibo o antiparassitari, ci saremo e faremo la nostra parte, tramite il nostro progetto di rete solidale, per chi volesse inviare qualsiasi cosa, può usare anche i recapiti e la sede dell'Enpa di Roma».

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