L'avevano concordato: arrivare alla fine insieme ma la pistola, una calibro 22, con cui Simona Lidulli, classe 1959, si sarebbe tolta la vita è stata trovata troppo lontano dal corpo per credere possibile che a premere il grilletto sia stata lei. È stato il marito, Valerio Savino, di un anno più giovane a ucciderla, secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia Eur che indagano sul caso. La certezza arriverà con le autopsie e con lo stub che verrà eseguito su entrambi. Da una prima ricostruzione dunque, per i coniugi amanti dell'opera si profilerebbe questa dinamica: la coppia decide di uccidersi per una serie apparentemente insormontabile di problemi economici, lui uccide la moglie, muore anche il gatto, poi Savino forse in preda allo sconforto decide di uccidersi non in casa, ma nel parcheggio del centro commerciale "I Granai".
LA RICOSTRUZIONE
Usa un'altra pistola, una calibro 9, in suo possesso per il porto d'armi ad uso sportivo, regolarmente detenuto da anni.
Appassionati dell'Opera a tal punto che Placido Domingo ieri li ha salutati con un post su Facebook: «Marta, io, la mia famiglia e tutto il mio staff piangiamo la tua scomparsa cara Simona e quella di Valerio e porgiamo sentite condoglianze alle vostre famiglie. Grazie per tutto l'entusiasmo e l'affetto che ci hai dato: in tutti questi anni insieme a noi alle mie recite e ai mie concerti siamo diventati tutti insieme come una grande famiglia. Il mio sguardo ti cercherà sempre tra le fans, tra fiori e sorrisi che sempre mi hai regalato». Simona e Valerio hanno pubblicato sui social due messaggi di addio. Quello del marito, più lungo: «La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell'Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male». Il post della Lidulli si è fermato ad un laconico «addio».