Roma, i venditori abusivi "camuffati" da librai

Roma, i venditori abusivi "camuffati" da librai
di Camilla Mozzetti
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Sabato 30 Settembre 2017, 08:18
Il progetto è di certo ambizioso: far tornare la voglia di leggere e di acquistare libri a una città che da almeno un quinquennio ha visto crollare gli indici di vendite, chiudere librerie storiche e tenere in vita con molta difficoltà il sistema delle biblioteche pubbliche, attraverso un meccanismo semplice: riabilitare la figura del libraio di strada. Se però si leggono i bandi redatti dagli uffici dell'assessorato al Commercio, si scopre come l'amministrazione cinquestelle punta a incrementare l'ambulantato tra le vie e le piazze di Roma già profondamente piegate dal peso delle oltre 11 mila bancarelle. Ci sono due bandi privi di scadenze il primo pubblicato a maggio per l'assegnazione di 19 posteggi e il secondo di agosto per altri 8 banchi secondo cui il 90% della superficie di vendita dovrà essere destinata ai libri: dai manoscritti ai volumi usati. Il restante 10%, però, potrà essere sfruttato invece per la vendita di oggetti non ben specificati d'antiquariato o artigianato con esclusione solo dei generi d'abbigliamento o alimentari.

I POSTEGGI
Il rischio? Tutelare solo in parte una categoria professionale, come quella dei librai, regalando invece altri metri di suolo pubblico ai venditori di souvenir e oggettistica varia. Insomma, tutta roba che con la cultura ha poco a che fare. I posteggi del primo bando in via delle Muratte (10), a piazza Cola di Rienzo, a piazza Benedetto Cairoli, a piazza della Repubblica, sul lungotevere Castello (3), in viale Adriatico, in viale America e in via Francesco Grimaldi saranno assegnati entro il mese di ottobre, per gli altri, che vanno da viale Castro Pretorio a Ponte Milvio, ci vorrà qualche altro mese. L'amministrazione grillina a onor della cronaca non si è inventata nulla: semplicemente ha applicato una vecchia delibera del 2011 che impegnava il Comune ad allestire 50 posteggi per i librai. Il testo non venne mai applicato e la categoria ricorse al Tar che a sua volta bacchettò il Comune per l'inerzia amministrativa. Ora l'assessorato al Commercio, guidato da Adriano Meloni, rispolvera dal cassetto il testo senza apporre tuttavia alcun cambiamento e mantenendo le stesse divisioni in percentuale sulla vendita delle merci, stabilite dalla giunta di Gianni Alemanno.

LA QUALITÀ
In più, i bandi sebbene puntino a premiare con un punteggio più alto coloro che venderanno solo ed esclusivamente libri , non impongono agli esercenti particolari obblighi. Per farla breve, non ci sono dei criteri di qualità che premiano chi vende libri pregiati, prime edizioni, volumi settoriali. L'importante è che gli esercenti siano in regola con il pagamento della cosap, che abbiano il pos elettronico, che possano effettuare consegne a domicilio. «Il Campidoglio commenta la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi avrebbe dovuto riservare il 100% della superficie del banco alla vendita dei soli libri; noi l'avevamo chiesto in ragione dell'alta incidenza dei futuri posteggi sul territorio del Centro, ma nessuno ci ha dato ascolto, sarebbe anche utile sapere se l'amministrazione ha tenuto in considerazione i limiti per le occupazioni di suolo pubblico sancite dal Tavolo del Decoro». Da via dei Cerchi assicurano controlli capillari per evitare che i nuovi posteggi, piano piano, si riempiano di magneti, bijoux o altri articoli di fatto non culturali. Si riesce già a immaginarli sia chiaro: con un po' di fantasia i caschi bianchi, metro alla mano, pronti a verificare il rispetto dei limiti sulla vendita dei prodotti.