"Ultima spiaggia" di Ventotene è la libreria dell'anno, il premio della Scuola librai a Fabio Masi

"Ultima spiaggia" di Ventotene è la libreria dell'anno, il premio della Scuola librai a Fabio Masi
di Vittorio Buongiorno
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Sabato 29 Gennaio 2022, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 15:08

Il libraio dell'anno? E' Fabio Masi, lo storico titolare della libreria Ultima Spiaggia di Ventotene, un avamposto nell'isola culla dell'Europa unita. «Un riconoscimento inaspettato - racconta Masi poche ore dopo la consegna virtuale del premio della Fondazione per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri - Non pensavo. E' stata una bella ventata a favore che ha reso più bello questo inizio anno e che ci ripaga di tanti sacrifici».
Le vendite dei libri in Italia sono andate più che bene (115 milioni romanzi e saggi venduti nel 2021) ma per le piccole librerie è una battaglia quotidiana. «Lavorare nel mondo dei libri in Italia ricorda il villaggio di Asterix, il piccolo villaggio contro l'impero romano. Solo che noi non abbiamo il druido che ci prepara la pozione, noi ce la dobbiamo inventare ogni giorno».

Un premio che lo ripaga anche di tanti sacrifici personali. «Io vivo e lavoro in Liguria e ogni anno è come se mi imbarcassi - racconta - con mia moglie (Alessia Carpi, ndr) ci rivediamo in autunno dopo 4 mesi di separazione. Ci riusciamo perché aprire a Ventotene è stato inseguire un sogno ed è stato possibile perché io e Alessia abbiamo la stessa passione e siamo entrambi originari di Ventotene».
Masi però non avrebbe mai immaginato che sarebbe andata così. «Sono proprio un folle - dice sorridendo - Sono come Obelix caduto dentro la pozione. Ventotene l'ho aperta da una perdita traumatica». Aveva perso un occhio e sentiva il bisogno di grandi spazi e grandi orizzonti. «Traumatica ma quasi fortunata per me. D'altra parte anche l'avventura della libreria di Camogli è nata dalla perdita del posto di lavoro sotto padrone».

Questo inverno, Masi ha aperto anche una libreria a Roma, in via Panisperna. «E' nato tutto a Ventotene. L'anno scorso una coppia di clienti di cui non so neppure il nome hanno fatto il nome di una persona di cui non sentivo parlare da tanti anni. Hanno detto questo libro piacerebbe a Masud, e quel nome iraniano mi ha riaperto un mondo. Io, 15enne, vivevo a Roma e non avevo una libreria di riferimento fino a che non ho incontrato il commesso della libreria Rinascita, si chiamava Masud ed era scappato dall'Iran. Per sette anni non c'è stato libro che ho letto non fosse consigliato da Masud. Poi mi sono trasferito a Genova, non era l'epoca dei social e neppure dei cellulari, e il rapporto si è interrotto fino a quel giorno, grazie a questi due clienti, mi hanno dato il suo telefono. Avevo paura di chiamarlo, il timore che non si ricordasse di me, alla fine ho buttato cuore oltre ostacolo, è stato una delle più belle telefonate mia vita».

E' una storia, manco a dirlo, che sembra uscita da un libro. «Al momento di salutarci mi ha detto: quando ci vediamo? E io ho buttato lì: quando apriremo una libreria assieme a Roma. Lui dopo 4 giorni mi ha richiamato e mi ha chiesto: ma lo faresti davvero? A quel punto si è messo alla ricerca. Ha 60 anni e non faceva più il libraio da anni. Però ha deciso di cambiare vita e ha trovato i locali di via Panisperna. Così ci siamo rivisti davanti a un notaio».
Una via di mezzo tra una favola e un romanzo. «Il destino è così, non riesco a resistere alla tentazione di portare avanti queste storie che sono degne essere raccontate ma soprattutto vissute. A prescindere da come andrà Roma, è dura, ma comunque ne è valsa la pena e non mi pentirò mai».

E Ventotene? «Non riesco a fare un anno diverso dal precedente per divertimento, il mio non è un lavoro, è un gioco e devo aggiungere sempre un tassello». Ora il futuro di Ventotene è il recupero del carcere borbonico. «Per questo stiamo preparando un fumetto su Santo Stefano, una graphic novel come si dice oggi, per raccontare al pubblico più giovane la storia dei grandi personaggi che sono stati incarcerati. Per lo stesso motivo stiamo per pubblicare (perché la libreria di Ventotene è diventata anche una casa editrice, ndr) una riedizione dell'Abecedario dell'Europa che è andato a ruba e che è dedicato ai più giovani. Infine pubblicheremo la raccolta completa dei racconti di chi ha partecipato al festival Giro al faro. Perché questo è il nostro lavoro: portare a bordo nuovi lettori, nuovi marinai». Se il covid ci darà tregua Masi tornerà sull'isola già il 25 aprile come accadeva prima della pandemia.

Ieri sono state tantissime le persone che si sono complimentate con lui. «Tanto attestati da lettori, da colleghi, e anche dal presidente dell'Associazione Editori Riccardo Levi, è stato molto carino nel complimentarsi. Nell'immaginario di tanti Ventotene è una porta, una speranza per un futuro migliore, il Manifesto di Ventotene continua ad essere una luce accesa. Ma sono felice e commosso anche dalla comunità di Camogli che ha sentito questo premio dato per Ventotene come un premio anche loro. E' stato davvero il riconoscimento più bello, mi hanno commosso».
Vittorio Buongiorno
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