Street Control, multe sotto inchiesta
A rischio annullamento 50mila sanzioni

Street Control, multe sotto inchiesta A rischio annullamento 50mila sanzioni
di Luca Lippera
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Febbraio 2015, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 08:19
Il caso dello “Street Control” finisce nel mirino del Prefetto. Due funzionari dello staff di Giuseppe Pecoraro stanno «attentamente esaminando» i verbali emessi dai vigili per conto del Comune - il grosso per sosta in doppia fila - omettendo il dettaglio che le multe sono fatte con apparecchiature tecnologiche. Di fatto è l'apertura di un'indagine amministrativa che potrebbe portare alla riscrittura, alla ri-emissione o addirittura alla prescrizione delle contravvenzioni. Il precedente di Torino - dove si dice chiaro e tondo che esiste una foto dell'infrazione - continua a suscitare forti perplessità sulla procedura seguita a Roma. «L'analogia - dicono in Prefettura - sembra evidente. La materia è nuova, stiamo approfondendo. Ma il Codice della Strada è uguale per tutti». Al Giudice di Pace stanno piovendo i primi ricorsi e il Campidoglio trema quanto i cittadini: i verbali redatti con lo “Street Control”, stando alle stime, valgono almeno tre milioni di euro e l'amministrazione li attende come manna dal cielo.





CLEMENTE “FRENA”

I vertici della Municipale giorni fa hanno difeso la linea di non menzionare nei verbali lo “Street Control”. Le multe fatte a Roma con il nuovo sistema - almeno 50 mila - parlano di «agenti accertatori», sostengono l'«assenza del trasgressore», ma si guardano bene dal far intuire che tutto deriva dalla ripresa di una telecamera con tanto di immagini archiviate. «Non siamo tenuti a farlo - ha dichiarato un po' stizzita Raffaella Modafferi, vicecomandante del corpo - Non cambia nulla». Ma ieri il comandante in persona, Raffaele Clemente, proveniente dai ranghi della Polizia, ha ammorbidito la posizione. «Ascolteremo con estrema attenzione il Prefetto - ha detto - Tuttavia queste cose si risolvono attraverso gli atti, non con disquisizioni sui giornali».



LA DENUNCIA

Il caso è nato dalla “denuncia” di un romano multato per sosta in doppia fila durante un corteo funebre. «Ho ottenuto la foto - ha detto - Mi si vede in carne e ossa accanto all'auto. Come fanno i vigili a scrivere che ero assente? Se si fossero fermati, avrei spiegato tutto: “Sono al funerale di uno zio”». La vicenda è paradossale - come quella di una pattuglia che ha multato su una preferenziale l'auto di un giovane autistico con tanto di “pass” del Comune - e potrebbe far emergere ben altri scenari. Lo “Street Control” è una telecamera che riprende e trasmette foto poi elaborate dai vigili. E chi cura la trasmissione? Risposta: Telecom Italia, con un incasso di 217 mila euro pagati dal Comune, cioè da tutti noi. Il servizio è stato affidato alla società «per 24 mesi» con due diverse determinazioni del comando del corpo. La prima del 30 luglio 2014, la seconda del 15 dicembre. Il valore dei due atti, sommati, supera la soglia per il quale sarebbe stato obbligatorio un bando pubblico nella Gazzetta Ufficiale. Al che Fabrizio Ghera, capogruppo in Comune di Fratelli d'Italia, si è posto una domanda quasi spontanea. «Non è che il Comune ha voluto eludere la normativa usando l'escamotage di due atti separati?». Si vedrà. «Fatto sta che a 207 mila euro - rincara la dose Gabriele Di Bella, storico sindacalista dei vigili - sarebbe scattato pure l'obbligo di indire una gara europea. Spero che sia stato fatto». Il pasticcio sembra solo all'inizio.