Tra questi: Colosseo, San Pietro, Castel Sant'Angelo, Vaticano, piazza Navona, Sinagoga e tutto il quartiere ebraico. Secondo quanto si è appreso, a essere sorvegliati da «particolari dispositivi di vigilanza» di carabinieri, polizia e guardia di finanza anche il Pantheon, i Fori Imperiali, piazza Venezia e piazza Farnese. In particolare, al Ghetto e davanti alla scuola ebraica sono scattati già nelle ore precedenti controlli agli ingressi, sbarrati con transenne, e il divieto di accesso in auto al quartiere ebraico tranne per i residenti e per servizi specifici come il carico e scarico merci.
A presidiare le strade interne anche pattuglie dinamiche dei carabinieri. Incrementata inoltre la vigilanza attorno alla scuola ebraica. «I servizi sono stati rimodulati e potenziati davanti a tutti gli obiettivi sensibili - ha detto stamattina il capo della Digos di Roma, Diego Parente - li abbiamo presi in considerazione tutti.
Roma ne è piena». Tra questi ambasciate, monumenti, luoghi culto e redazioni di giornali e tv. Dagli ambienti investigativi della Capitale non arriva per ora nessuna conferma di una specifica minaccia nei confronti di Roma e del Vaticano.
«Non c'è al momento nessun riscontro sulle minacce - ha sottolineato Parente - ma l'allerta è massima». Il capo della Digos ha sottolineato che: «In Vaticano il servizio era già cospicuo e sostanzioso. Adesso è stato rivisto come tutto il sistema di sicurezza della città». Una posizione confermata anche dal ministro dell'Interno Angelino Alfano. «Abbiamo fatto ulteriori verifiche e a noi non risulta» ha detto oggi, anche se «il Vaticano è stato più volte citato dall'autoproclamato Califfo dell'Isis e sono apparse immagini con la bandiera nera sul Cupolone».
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