Roma, svolta del Comune: la cura del verde passa ai privati

Roma, svolta del Comune: la cura del verde passa ai privati
di Lorenzo De Cicco
3 Minuti di Lettura
Domenica 11 Giugno 2017, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 21:40
Al Servizio Giardini, ormai, manca perfino l'olio per le motoseghe. «Ci arrangiamo con quello bruciato, oppure portandolo da casa», confida uno dei 300 (superstiti) giardinieri comunali, pensare che fino dieci anni fa erano quasi 1.200 addetti. Impossibile, con numeri così ridotti, continuare a curare e sforbiciare gli oltre 82mila alberi di grande taglia della Capitale. Ecco perché il Campidoglio ha deciso, per la prima volta, di affidare il servizio ai privati.
L'amministrazione Raggi ripesca un'idea abbozzata dal Comune ai tempi della giunta Marino. Infatti la procedura di gara era partita due anni fa, per poi rimanere imboscata, come spesso accade, nei viluppi della macchina burocratica capitolina. A sbloccarla, la settimana scorsa, è stato il direttore del dipartimento Tutela Ambientale, Antonello Mori, firmando l'affidamento a nove imprese private. Valore dell'appalto: 2,2 milioni di euro, spacchettato in nove lotti. Il decimo lotto, che interessa i municipi IV, V e VI (quindi i quartieri di Tiburtino, Centocelle e Torre Angela) non è stato assegnato per mancanza di offerte, anche se è già in programma una trattativa negoziata con le ditte che si sono aggiudicate le altre commesse.

I GRANDI PARCHI
I privati si occuperanno del pronto intervento e della sorveglianza - h24 e 365 giorni l'anno - sulle «alberate di prima grandezza» che fiancheggiano le carreggiate della grande viabilità cittadina, ma anche delle piante nei grandi parchi: villa Borghese, villa Pamphili, Villa Ada, Villa Glori, Monte Antenne.
Altra novità: le imprese esterne hanno dovuto sottoscrivere una polizza (sono in corso in questi giorni le verifiche del Dipartimento con l'Istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni) perché in caso di risarcimento danni per la caduta dei rami o per l'asfalto lacerato dalle radici, saranno loro a pagare le vittime di eventuali incidenti.

CONTROLLI STRAORDINARI
Quando partiranno i lavori? L'affidamento sarà operativo già dai primi di luglio. Per prima cosa le ditte, spiegano dal Dipartimento Ambiente, dovranno occuparsi del controllo straordinario sugli 80mila grandi alberi della Capitale (in particolare sui «pini domestici», quelli che causano maggiori problemi). Poi partiranno i lavori. Quelli considerati più urgenti sono su via Cristoforo Colombo, su via Cassia, a Corso Trieste. E ancora: nelle strade in area Circo Massimo, in viale Parioli, viale Giulio Cesare, in diversi tratti del Lungotevere.
La scelta dei privati è stata praticamente obbligata, data la crisi in cui versa il Servizio Giardini, fino agli anni 90 considerato uno dei fiori all'occhiello del Comune di Roma e poi vittima di una progressiva riduzione di fondi e mezzi, una sforbiciata dopo l'altra. Restano in servizio meno di 300 uomini, con una età media molto alta, 52 anni, e con finanziamenti che negli anni passati sono crollati, da 20 a 4 milioni di euro. E così le potature sono ridotte al lumicino, le verifiche sugli alberi a rischio sono praticamente ferme. Le «mani di forbici» comunali si muovono ormai quasi solo in caso di crolli o di pericoli acclarati.
Va detto che la giunta di Virginia Raggi ha provato a fare qualcosa, approvando bandi per 15 milioni di euro e avviando le pratiche per l'assunzione di 30 nuovi giardinieri. Ma mancano i mezzi (in buona parte guasti) e così, come ha raccontato il Messaggero, certi dipendenti, per passare il tempo, giocano al Sudoku nelle rimesse comunali. Mentre i rami si allungano su semafori e cartelli stradali e le radici spaccano l'asfalto. Da luglio la palla passa ai privati.