Roma, rifiuti: chieste condanne per patron di Malagrotta ed ex presidente Regione Lazio

Roma, rifiuti: chieste condanne per patron di Malagrotta ed ex presidente Regione Lazio
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Venerdì 9 Marzo 2018, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 14:42
La Procura di Roma ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per il patron della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, per l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti. Il pm, Alberto Galanti, ha inoltre sollecitato una condanna a 5 anni per l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi e per Francesco Rando, amministratore unico di molte imprese riconducibili a Cerroni e a 2 anni per Luca Fegatelli, già dirigente dell'Area Rifiuti della Regione Lazio.

La Procura, inoltre, ha sollecitato una condanna a 4 anni per Giuseppe Sicignano, già supervisore delle attività operative condotte presso gli impianti di Cecchina e a 2 anni per Raniero De Filippis, all'epoca dei fatti  responsabile del Dipartimento del territorio della Regione Lazio. Chiesta, infine, ha l'assoluzione per Piero Giovi, socio di imprese e storico collaboratore di Cerroni con la formula «per non aver commesso il fatto».

«Siamo in presenza di un sistema che sta con un piede e mezzo nel 416 bis, l'associazione di stampo mafioso nel quale omertà, controllo del territorio e istituzioni erano funzionali a mantenere il potere del gruppo». Lo ha detto il pm Alberto Galanti al termine della requisitoria con la quale ha chiesto, tra gli altri, una condanna a 6 anni per Manlio Cerroni, patron della discarica di Malagrotta. Il magistrato ha affermato che a Roma e nel Lazio c'è stata una «gestione da anni '60» nel settore dello smaltimento dei rifiuti.

«Per anni si è buttato tutto in discarica senza effettuare alcun tipo di differenziata».
Per il rappresentante della Procura «fino a due anni fa alla Regione Lazio non c'è mai stata una gara pubblica per affidare la gestione dei rifiuti. La parola 'garà non è mai comparsa in questo processo. La parola che invece abbiamo sempre sentito è emergenza: tutta la gestione dei rifiuti avviene in emergenza, allo scopo di creare e autorizzare una situazione di monopolio assoluto nella gestione dei rifiuti in tutta la regione Lazio».
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