Tanta paura, una pistola falsa, un proiettile vero e un epilogo a dir poco fantozziano. È accaduto ieri mattina al pronto soccorso del Policlinico Casilino, quando un paziente in via di dimissione ha tirato fuori una rivoltella (fedele copia di un originale) e l’ha puntata in faccia prima contro gli infermieri e poi contro una guardia giurata. Cosa era accaduto? Un inserviente aveva visto l’arma in un borsone dell’assistito e aveva dato l’allarme.
L’uomo, poco dopo, si è sentito fare la più ovvia delle domande («Ma cosa ci fa con quella roba in ospedale?») e anziché spiegare si è messo a strillare sventagliando la canna dell’arnese in facci a tutti quelli che gli capitavano a tiro.
Nessuno in quel momento poteva sapere che la pistola era solo una replica (innocua) di un’arma vera.
Uno degli agenti, dopo essere stato tenuto sotto tiro, si è allontanato di qualche metro, è entrato nel bagno del pronto soccorso e lì ha tirato fuori la sua pistola - vera - perché ovviamente non si sa mai.
IL PATATRAC
Ma proprio in bagno è successo il patatrac. Il vigilante è scivolato e dalla rivoltella è partito un proiettile che ha fracassato la tazza del water. Finale da farsa, indubbiamente, ma lo sparo si è sentito in tutto il reparto. Il che, unito alla notizia dell’uomo armato, ha lasciato di stucco i presenti facendo pensare che stesse accadendo chissà che. In realtà non è accaduto molto, ma la paura è stata tanta e non poteva essere diversamente.
L’uomo che aveva tirato fuori la pistola, sentendo la detonazione, è scappato dall’ospedale. Anche lui deve aver pensato al peggio: pistola falsa, contro pistola vera. Ma alcuni agenti del commissariato Casilino lo hanno bloccato appena al di fuori dell’ospedale. Lo scalmanato (sembra abbaia problemi caratteriali) è stato portato negli uffici di zona della polizia e rilasciato. Ma poco dopo, questa volta senza pistola, era di nuovo al pronto soccorso «con fare violento e minaccioso». Nuovo intervento delle guardie giurate, nuovo intervento di una volante e ritorno al commissariato. L’arma era ad aria compressa. Il pistolero non pistolero è stato denunciato per minacce, procurato allarme e interruzione di pubblico servizio. Guai in vista. Forse anche per l’infortunio un po’ fantozziana del vigilante. Capita.