Nomine facili, nell'inchiesta su Marino e Alemanno spunta il generale Mori

Nomine facili, nell'inchiesta su Marino e Alemanno spunta il generale Mori
di Michela Allegri
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Sabato 16 Gennaio 2016, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 20:57


Spuntano anche i nomi di Mario Mori, ex numero uno di Ros e Sisde, e di Leslie Francesco Capone, componente dello staff dell'assessorato Roma Produttiva, nell'informativa della Guardia di Finanza che ha dato il via alla maxi inchiesta della Procura di Roma su presunte nomine irregolari in Campidoglio. Gli ex sindaci Gianni Alemanno e Ignazio Marino sono indagati per abuso d'ufficio con altre 58 persone tra funzionari, assessori e dirigenti. Gli inquirenti contestano l'assunzione di figure professionali esterne senza concorso e procedura pubblica. Sindaci e assessori avrebbero effettuato gli ingaggi per chiamata diretta, violando il Testo Unico degli Enti Locali: prima di prendere personale al di fuori del Comune, i politici avrebbe dovuto verificare che non ci fossero lavoratori comunali idonei a ricoprire quelle posizioni.
L'INFORMATIVA

Nel mirino del pm Francesco Dall'Olio sono finiti anche i soggetti che avrebbero beneficiato del trattamento di favore. A dicembre, il Nucleo di polizia tributaria ha depositato in Procura un'informativa in cui si indicano tutte le persone che sarebbero state assunte in violazione della norma. Tra loro, oltre a Liborio Iudicello, ex segretario generale di entrambe le giunte che si è dimesso a luglio dopo la relazione del prefetto Franco Gabrielli su Mafia Capitale, compare anche il nome di Mario Mori, ingaggiato da Alemanno dal 2008 al 2013 come consulente per la sicurezza. L'ex sindaco istituì per lui un nuovo ufficio in Campidoglio. Per la Finanza, anche in quel caso la nomina sarebbe avvenuta in violazione del Tuel. Pure Leslie Francesco Capone sarebbe stato preso dall'esterno, quando al Campidoglio c'era il chirurgo dem. Nei giorni scorsi anche assessori e dirigenti sono stati convocati e invitati a nominare un legale di fiducia. Le Fiamme Gialle ipotizzano anche la truffa. Il sospetto è che qualcuno sia stato scelto sulla base di titoli non veritieri, riportati nei curricula e nelle autocertificazioni. Un'altra irregolarità ipotizzata è che alcuni dirigenti assunti con l'articolo 110, invece di ricevere potere di firma o responsabilità operativa, come previsto dalla normativa, avrebbero invece riempito lo staff di sindaco e assessori. A breve gli interrogatori. In Procura ci sono altre due inchieste che coinvolgono il Campidoglio, coordinate dai pm Deodato e Felici. La prima riguarda sempre presunte nomine irregolari, avvenute con Marino. La seconda, invece, è sui trattamenti economici di funzionari e dipendenti ed è scaturita da una relazione del Mef del 2014. «Dell'inchiesta ho notizia solo attraverso l'elezione in domicilio fatta a dicembre alla Guardia di Finanza - ha dichiarato Alemanno in una nota - In realtà tutte le procedure di nomina di dirigenti esterni al Comune hanno seguito, per quello che mi risulta, le stesse identiche procedure non solo della giunta Marino, coinvolta anch'essa nell'inchiesta, ma anche delle giunte di Veltroni e Rutelli. Si tratta di procedure da sempre seguite in base alle norme vigenti e secondo un'interpretazione unanimemente data fino ad oggi, predisposte dagli uffici e validate dal Segretario Generale. Confido in una rapida archiviazione del procedimento».
 

ADESSO IN COMUNE
Proprio ieri il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca ha sentito l'esigenza di «spiegare le ragioni del conferimento degli incarichi effettuati intuitu personae, ai sensi dell'art. 90 del Tuel». Ciò in riferimento all'ingaggio nel suo staff di sei figure esterne. Si tratterebbe, dunque, di figure «strettamente indispensabili - si legge in una nota - a supportare le attività necessarie a svolgere le funzioni ed i poteri assegnati con Dpr del 3/11/2015, precedentemente spettanti all'assemblea, alla giunta e al sindaco». Tra queste c'è anche un magistrato di Milano che «continua a essere retribuito dal Ministero della Giustizia e per cui il Comune non ha in carico alcun affitto per il suo alloggio».