La preoccupazione negli ospedali Il personale di entrambi gli ospedali è preoccupato, in tempi di tagli, che queste chiusure estive, si possano trasformare in autunno in chiusure definitive. Per questo gli operatori dell'Istituto di neuropsichiatria infantile, un fiore all'occhiello della sanità nel Lazio, e che ha ispirato il famoso film di Francesca Archibugi «il grande cocomero» del 1993, hanno scritto una lunga e appassionata lettera aperta.
Gli operatori «Dopo la chiusura per 50 giorni e l'accorpamento del Reparto di degenza Neurologica Pediatrica al Policlinico Umberto I la situazione della NeuroPsichiatria Infantile di Via dei Sabelli è oramai al collasso - scrivono gli operatori - dal 15 luglio, se non arriveranno i tre medici promessi dall'azienda per il periodo estivo, verranno chiusi tutti i servizi: ambulatorio Generale, ambulatori Specialistici, Diurni e Centro Prelievi».
I numeri Con un organico «ridotto all'osso», spiegano gli operatori, l'istituto che garantisce più di 8 mila visite e presenze l'anno e 500 ricoveri nei due reparti di degenza per bambini e adolescenti da zero a 18 anni con problemi neurologici e psichiatrici «è al collasso». «Per la delicatezza dell'utenza trattata - aggiungono - l'istituto non può funzionare solo in parte e male, non può offrire falsità ai bisogni di prevenzione, non può abbandonare alla solitudine e alla sofferenza chi chiede aiuto per i propri figli».
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