Ma andiamo con ordine. L'inchiesta scatta due anni fa, quando, improvvisamente, Ciombolini sparisce nel nulla. Il 13 novembre del 2012, suo fratello si presenta in questura.
SPARITO NEL NULLA
«Maurizio è scomparso - denuncia - non lo sento da quasi un mese. L'ultima volta che mia madre gli ha parlato al telefono lui ha detto: stai tranquilla, si risolverà tutto, mi farò sentire. Poi ha riattaccato». Passano quattro giorni, e Ciombolini viene trovato. È ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Eugenio: ha tentato di farla finita ingerendo foglie di oleandro, che hanno provocato uno scompenso di tutto l'organismo. Agli operanti, dichiara di aver cercato di far perdere le proprie tracce temendo vendette in relazione allo stato d'insolvenza della sua società perché, a seguito dell'aumento del costo dell'oro e di altre circostanze contingenti, ha perso tutti i soldi e ha accumulato una montagna di debiti. Da quel giorno, le denunce contro l'azienda si accatastano sul tavolo del pm Fasanelli che, dopo mesi d'indagini, sembra non avere dubbi: Ciombolini e la Ballante hanno truffato centinaia di investitori. I due vengono arrestati e poi rilasciati su decisione del tribunale del Riesame. Ciombolini, interrogato, racconta di avere il cuore spezzato: «Ho perso il nome, la faccia. Ho 300 vittime. Sono come il comandante di un aereo caduto in mare», dichiara. Tra i clienti, c'è chi ha affidato alla Fiordiconio i risparmi di una vita e che oggi spera di avere giustizia. «Dopo due anni d'inchiesta, finalmente si potrà fare luce sui fatti che hanno stravolto la vita di persone normalissime, che hanno investito i soldi guadagnati in anni di lavoro», hanno dichiarato gli avvocati Valentina Panvini e David Leggi, che difendono alcuni investitori truffati.
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