Estradizione, cos'è e come funziona? Tempi e tipologie del meccanismo giudiziario internazionale

Il requisito essenziale è la doppia incriminazione: ciò significa che quanto commesso dal soggetto deve rappresentare un reato in entrambi i Paesi

Cos'è l'estradizione e come funziona? Tempi e tipologie del meccanismo giudiziario internazionale
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Lunedì 20 Novembre 2023, 15:36

Con il termine estradizione estradizione si indica un un meccanismo di cooperazione giudiziaria internazionale al quale prendono parte la maggior parte degli Stati tramite accordi bilaterali o multilaterali.Si possono avere diverse tipologie di estradizione, ma fondamentalmente essa consiste nella consegna da un Paese a un altro di un soggetto che si trova fisicamente in un Paese diverso da quello in cui è stata emessa una condanna penale nei suoi confronti, oppure in cui deve essere sottoposto a giudizio (quindi deve essere ancora processato).

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Estradizione: tipologie e come funziona 

Nella prima ipotesi (quella in cui il soggetto è stato già condannato) si parla di estradizione esecutiva, mentre nel secondo caso (in cui deve essere processato), si tratta di estradizione processuale.

Inoltre, prendendo come Paese di riferimento l'Italia, l'estradizione può essere attiva (dall’estero), ovvero quando viene richiesta dall’Italia; o passiva (per l’estero), quando è l’Italia che la concede a un Paese estero. 

Il requisito essenziale affinché possa esserci l’estradizione prende il nome di doppia incriminazione: ciò significa, semplicemente, che il procedimento penale per cui si richiede l’estradizione deve essere considerato un reato sia in Italia sia nell’ordinamento straniero. Non è rilevante che la qualificazione o la pena del reato siano differenti nei due Paesei: è sufficiente che il fatto commesso dal soggetto preveda delle sanzioni penali in entrambi gli Stati. 

L'estradizione, però, non è un obbligo. Essa va richiesta allo Stato straniero con un'apposita domanda che in caso di estradizione attiva (quindi che parte dall'Italia) è di competenza del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello in cui il soggetto dovrebbe essere condannato. In alcuni casi, però, l'estradizione non può essere concessa. Innanzitutto, il meccanismo non può essere applicato ai reati politici, ed è inoltre vietato nelle seguenti casistiche:

  • per motivazioni di religione, razza o nazionalità;
  • per punire l’estradato per un reato differente rispetto a quello per cui ne è stata richiesta l’estradizione;
  • in presenza di un fondato timore che l’imputato o il condannato sia sottoposto a trattamenti disumani, come la tortura, o ad atti persecutori lesivi dei suoi diritti fondamentali una volta arrivato nel Paese straniero. 

Inoltre, di solito l'estradizione non si applica quando l’estradando è stato già giudicato dalle autorità competenti del Paese al quale è stata fatta domanda di estradizione (ovvero quello in cui il soggetto si trova).

Tempistiche

La Corte d’Appello alla quale si rivolge il Ministero della Giustizia dovrà emettere una sentenza entro 6 mesi. Nel frattempo, potrà stabilire il sequestro del corpo del reato e l’eventuale applicazione della custodia cautelare in carcere. In caso di esito positivo viene inviata una comunicazione al ministero della Giustizia straniero. In questa comunicazione vengono indicati il luogo e la data a partire dalla quale sarà possibile consegnare il reo. Il provvedimento di estradizione diventa nullo se lo Stato che ha richiesto la procedura non prende in consegna il soggetto estradato entro 15 giorni

Nel caso del mandato di arresto europeo, la procedura di consegna è invece molto più veloce e segue un procedimento differente e più snello. 

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