Omicidio Varani, il giallo del video con le immagini del delitto

Omicidio Varani, il giallo del video con le immagini del delitto
di Adelaide Pierucci e Paola Vuolo
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Giovedì 17 Marzo 2016, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 09:08


I carabinieri sono tornati nel palazzo al Collatino per riascoltare i vicini di Manuel Foffo. Il sospetto è che qualcuno potrebbe avere sentito e visto più di quello che fino ad ora ha ammesso sul massacro di Luca Varani. Ieri Foffo è stato ascoltato di nuovo nel carcere di Regina Coeli, il terzo interrogatorio, dopo il drammatico incontro che Manuel ha avuto con il padre. Il giovane aveva confessato ai magistrati di avere pensato di ucciderlo mentre insieme a Marco Prato seviziava Luca Varani. «Ma è vero?» Gli ha chiesto l'uomo. «Sì papà, ho pensato che volevo ucciderti». Gli inquirenti non escludono che la morte di Varani possa essere stata filmata dai due indagati, e che esista uno snuff movie sulle ultime ore della vittima. Al pm il giovane accusato di avere ucciso Luca Varani insieme al pierre degli eventi gay della capitale dice di avere commesso «una cosa agghiacciante». Dopo l'orrore arrivano le lacrime e il pentimento. «Non so come potrò mai scusarmi con i genitori di Luca», dice Manuel. Ma «i genitori di Luca» hanno già detto che non potranno mai perdonare e invocano la pena di morte.

LE CONTRADDIZIONI
Manuel Foffo ha raccontato agli inquirenti fin da subito che lui e Marco Prato avevano torturato e ucciso Luca Varani nell'appartamento di via Igino Giordani dopo due giorni trascorsi in casa ad imbottirsi di alcol e cocaina. Marco avrebbe poi chiamato Luca il venerdì mattina per invitarlo nell'appartamento al Collatino, il massacro è incominciato nel bagno ed è finito in camera da letto. Ma i due indagati si scambiano accuse feroci e provano a scaricare l'uno sull'altro la responsabilità. Nell'interrogatorio durato 4 ore gli inquirenti hanno voluto fissare i punti fermi di questa vicenda ancora piena di lati oscuri. In una saletta del carcere romano, Foffo ha risposto alle domande del magistrato soprattutto per quanto riguarda la fase successiva al massacro: sul buco di circa 36 ore intercorse tra l'omicidio e la decisione di Foffo di costituirsi ai carabinieri per confessare. E sull'ipotesi che qualcun altro sia entrato nell'appartamento dopo il delitto.

I RICORDI
L'avvocato Michele Andreano, difensore di Foffo ha spiegato che il ragazzo «ancora non ricorda perfettamente i dettagli di questo terribile delitto e quindi abbiamo sospeso ma ci saranno ulteriori incontri, con il pubblico ministero Manuel ha spiegato bene la sua posizione. Ricorda chiaramente cosa è accaduto in quella casa ma ancora ci sono ancora dei vuoti. Ha ribadito la sua versione, siamo ora ai dettagli su quanto successo». I carabinieri esamineranno i contenuti del pc sequestrato a Marco Prato, Foffo ha già raccontato che nel telefonino dell'amico ha visto immagini di bambine nude e donne stuprate. Gli investigatori sono ancora alla ricerca del cellulare di Luca Varani, i due avevano detto di averlo gettato via insieme ai vestiti, ma non è mai stato trovato. Buttato o nascosto? Forse quel telefonino contiene il filmato della morte del loro amico? Non è escluso che possa essere riascoltato anche Alex, il pugile che ai carabinieri ha raccontato di avere subito un approccio sessuale violento con gli accusati. Contraddicendo la sua prima versione. Ieri è stato nominato il tossicologo: a Foffo sono stati prelevati dei capelli per accertare il tasso di acol, droga e psicofarmaci presi da Foffo prima del delitto. Oggi verrà interrogato Marco Prato. Restituita anche la salma di Varani alla famiglia, che dovrà decidere la data dei funerali a Casalotti.
 

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