Delitto Varani, Marco Prato «Io vestito da donna mentre uccidevamo»

Delitto Varani, Marco Prato «Io vestito da donna mentre uccidevamo»
di Cristiana Mangani e Paola Vuolo
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Venerdì 11 Marzo 2016, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 19:38

Sesso a tre prima dell'omicidio. Marco Prato con i tacchi a spillo vestito da donna aspetta insieme a Manuel Foffo l'arrivo di Luca Varani nell'appartamento in via Igino Giordani, al Collatino, come in un film di Almodovar, in un giallo alla Brian De Palma. Ma non è finzione, è tutta realtà. Marco cammina sul corpo di Manuel e nel gioco erotico Luca è la figura centrale. «Ed è proprio dopo il sesso che Manuel avrebbe, per la prima volta, manifestato l'intenzione di uccidere». La racconta così Prato, quella giornata infernale, e il gip che ha convalidato l'arresto in carcere per tutti e due i giovani, cita nell'ordinanza ampi stralci di quel verbale. Le versioni dei due sono in netto contrasto tra loro. Foffo fin dal primo momento ha raccontato che dopo due giorni passati a imbottirsi di alcol, cocaina e psicofarmaci insieme a Marco, ha deciso di uccidere qualcuno «per vedere l'effetto che fa». Luca sarebbe stata la vittima ideale perché non avrebbe avuto la forza di reagire, lo hanno chiamato al telefono venerdì mattina e gli hanno dato appuntamento a casa di Foffo.
IL PERICOLO
Il giudice ha raccolto le testimonianze dei due giovani e ha respinto le richieste di scarcerazione perché «le modalità raccapriccianti della loro azione omicida - ha scritto - l'efferatezza delle sofferenze inferte alla vittima prima di ucciderla, sono indice di personalità disturbate, prive di sentimenti di pietà, e come tali pericolose».
La storia raccontata da Marco, parla di una ricerca forsennata di qualcuno da sottoporre a violenza. «Durante la notte - dice - siamo usciti alla ricerca di un prostituto maschio per assecondare la fantasia erotica di Manuel che voleva simulare uno stupro tra loro». Non avendolo trovato insieme avevano deciso di chiamare Luca Varani. E lui lo accoglie vestito da donna, durante i giorni trascorsi insieme indossa tacchi, parrucche e si lacca le unghie, «solo per assecondare - si legge nell'ordinanza - una fantasia erotica di Manuel, che rifiutando di avere rapporti con uomini voleva vederlo vestito da donna».
I due amici si accusano a vicenda, Manuel punta a Marco sostenendo che «sarebbe stato lui a decidere di versare un farmaco nel bicchiere di Luca Varani e subito dopo a dire che doveva morire». Anzi, a dire: «Questo stronzo, deve morire». Al contrario Marco racconta che «l'idea di uccidere sarebbe stata presa da Foffo, che dopo avere partecipato a dei giochi erotici a tre, sarebbe come impazzito. Poi dopo che Luca aveva bevuto e ha iniziato a vomitare, Foffo gli avrebbe chiesto di aiutarlo a uccidere, perché aveva improvvisamente avvertito una repulsione e un odio insensato verso Luca».
Diversa è anche la descrizione dell'omicidio. Manuel ricorda di aver preso lui i due coltelli e il martello utilizzati per uccidere e seviziare Luca, ma non ricorda i momenti in cui li avrebbe usati. Dice «di avere inferto una pugnalata al collo e di avere davanti l'immagine di Marco mentre colpisce Luca». Invece Prato insiste: «Ho cercato di assecondare la follia omicida, essendone infatuato, obbedendo in modo passivo alla sua richiesta di strozzarlo». La scena che descrive è completamente diversa, perché sarebbe stato lui «a cercare di strozzare con le proprie mani Luca afferrandolo per il collo, ma senza riuscire. Luca resisteva e sembrava voler combattere, mentre Foffo era in preda a una furia bestiale. Allora avrebbe iniziato a colpirlo con il martello in testa».
I COLPI PER UCCIDERE
«Le ferite e i colpi inferti tutti da Foffo - sottolinea il gip - non erano rivolti a provocare inutili e sadiche sofferenze alla vittima, ma sarebbero state inferte per uccidere. E l'accanimento di Manuel era dovuto soltanto alla sua incapacità di assestare colpi mortali». Dopo l'omicidio Marco decide «di non assecondare il piano di Foffo di nascondere le tracce, perché non riteneva più giusto continuare a vivere dopo quello che avevano fatto». I carabinieri lo trovano in albergo intontito dai barbiturici, e ha anche scritto biglietti di addio. I carabinieri cercano una ragazza bionda sui 25 anni che venerdì mattina era in treno con Varani e avrebbe assistito agli scambi di messaggi e telefonate con i due.
 

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