Tram a via Nazionale, i paletti della Regione. L'assessore Ghera: «Verifiche sui binari davanti all'ospedale»

Nel progetto del Comune, le rotaie saranno proprio davanti all'ingresso del Santo Spirito

Tram a via Nazionale, i paletti della Regione. L'assessore Ghera: «Verifiche sui binari davanti all'ospedale»
di Fernando Magliaro
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Giovedì 5 Ottobre 2023, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 01:18

«Quando arriverà il progetto definitivo della linea Termini-Vaticano-Aurelio, saremo assolutamente scrupolosi nell’analizzare la piena compatibilità fra i binari e l’ingresso delle ambulanze al pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia e la funzionalità anche di tutti gli altri servizi che il nosocomio serve ai pazienti». L’assessore ai Trasporti della Regione Lazio, Fabrizi Ghera, è molto chiaro: «Chiederò di controllare con la massima attenzione che non vi siano potenziali rischi per i pazienti».


L’OPERA


Parliamo del progetto del Campidoglio, spinto dalla lobby filotranviaria di sinistra nel silenzio dei finti ecologisti, di costruire una nuova tranvia che parta da Termini (palazzo Massimo) e che arrivi al Vaticano (piazza Risorgimento) e all’Aurelio (piazza Giureconsulti).

Nel progetto del Comune, i binari passeranno a via Luigi Einaudi, piazza della Repubblica, via Nazionale, via IV Novembre, via del Plebiscito (trasformata in corsia preferenziale per tram, bus e taxi), corso Vittorio Emanuele. Poi, passato il Tevere a ponte Vittorio, il “ramo” Vaticano passerà sotto gli archi del medievale Passetto di Borgo, fino a piazza Risorgimento. L’altro “ramo”, quello Aurelio, invece, avrà le rotaie che passeranno accostate al marciapiede prospicente l’ospedale Santo Spirito in Sassia, proprio davanti l’ingresso delle ambulanze per il pronto soccorso e l’entrata principale del nosocomio. Dopo di che, il tram girerà a destra a piazza della Rovere, transiterà nella galleria sotto il Gianicolo e, dopo Porta Cavalleggeri, imboccherà via Gregorio VII fino a piazza Giureconsulti. 


LE CRITICITÀ


Accantonando le preoccupazioni della Soprintendenza per le aree archeologiche, i monumenti medievali e gli edifici rinascimentali ad «altissimo rischio» a causa del tram e delle sue vibrazioni; e quelle sul carico e scarico merci o sulla raccolta dei rifiuti in sicurezza, totalmente ignorati dalle tavole progettuali; uno dei nodi principali è proprio il binario davanti l’ospedale che, in caso di qualsiasi intralcio alla circolazione del tram rischia di ostacolare sia l’ingresso delle ambulanze al pronto soccorso che l’accesso di pazienti, ad esempio chi va a fare dialisi, nella struttura. Quando poi il progetto fu esaminato in Conferenza di servizi, non vennero convocati né il Santo Spirito né la Asl Rm1 competente per territorio, lasciando quindi “scoperta” questa parte del progetto. Solo nel 2022, il Santo Spirito - che “copre” un bacino d’utenza di circa 162mila persone - ha avuto un totale di 16mila accessi al pronto soccorso, 1.500 dei quali erano codici rossi.


CORO DI NO


Il problema rotaie/ospedale è stato evidenziato dall’ex comandante dei vigili urbani, Antonio Di Maggio, dall’ex responsabile del I Gruppo per le manifestazioni, Gianfranco Barba, e dai sindacati dei caschi bianchi; dai sindacati dei taxi, da quelli del personale sanitario dell’Ospedale e dai presidente nazionale del Sis 118, Mario Balzanelli. Interpellato, Francesco Rutelli ha confermato di non volersi esprimere - da ex-Sindaco - sulle scelte amministrative cittadine e di voler evitare ogni polemica. Ma i suoi amici (anche nella Giunta capitolina) conoscono benissimo gli argomenti di Rutelli contro la tramvia Termini-Vaticano («ci sono sette motivi per cui è completamente sbagliata», lo ha sentito ripetere pochi giorni fa un esponente dell’amministrazione, sentito dal Messaggero). Del resto, il progetto fu presentato a Rutelli quando era Sindaco, che lo bocciò.

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