Tram Tva a via Nazionale. «Ora si riveda il progetto»

Santori (Lega): «Se anche l’Anac apre un fascicolo, fermiamoci e ricontrolliamo»

Tram Tva a via Nazionale. «Ora si riveda il progetto»
di Fernando M. Magliaro e Giampiero Valenza
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Venerdì 3 Novembre 2023, 00:29

«Se anche l’Anac apre un fascicolo, allora è il momento di fermarci e riflettere. Abbiamo criticità di progetto, criticità di procedure, criticità politiche in consiglio. Serve senso di responsabilità e non strappi ideologici. Ricontrolliamo». L’appello viene da Fabrizio Santori, capogruppo della Lega: il giorno dopo il deposito di un ricorso all’Autorità anti corruzione, presentato dall’Associazione per la tutela e valorizzazione di via Nazionale, in Campidoglio si fanno i conti politici: la maggioranza non si compatta, la seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata al progetto del tram Termini-Vaticano-Aurelio, salta ancora e potrebbe arrivare, forse, a fine mese. 

L’ANAC

Nell’esposto dell’associazione di cittadini, si chiede all’Anac di controllare una serie di aspetti della procedura sin qui seguita, con una lente d’ingrandimento soprattutto su tutti quei pareri non resi dagli uffici pubblici o quelli scritti in modo contraddittorio. 
Plaudono anche i commercianti: «Tutto quello che può fare luce su questa vicenda è assolutamente ben accetto», dice il presidente di Federmoda, Massimo Bertoni.

E, dalla politica, Fabrizio Santori, aggiunge: «Bene che Anac apra un fascicolo. Ora quello che serve e fare tutte le verifiche del caso». C’è poi il capitolo della politica. In Campidoglio la maggioranza è ben più che zoppicante: da settimane l’attività del Consiglio comunale va a singhiozzo per le fratture interne alla maggioranza che si traducono in frequenti mancanze del numero legale. 

«ENNESIMA FUGA»

Sul Tva, da settimane, le opposizioni unite hanno chiesto la convocazione di un Consiglio straordinario che, però, viene rinviato di volta in volta. Spiega Marco Di Stefano (Noi Moderati-FI), primo firmatario della richiesta di seduta dedicata al Tva: «Anche ieri, in capigruppo, c’è stata l’ennesima fuga dal confronto sulla Tva, da parte del sindaco Gualtieri e dell’assessore alla mobilità Eugenio Patanè. È semplicemente scandaloso il continuo rinvio di una possibilità di dibattito con la stragrande maggioranza dei cittadini romani che non condividono il progetto o che semplicemente vogliono maggiori spiegazioni al riguardo per poterne valutare l’opportunità. Il Consiglio straordinario che abbiamo richiesto ormai da settimane non è stato ancora fissato, la data dello stesso viene continuamente spostata con la banale giustificazione che Sindaco e Assessore non riescono a trovare un paio d’ore di tempo per illuminarci su un tema così delicato e complesso e così sentito dalla città. A questo punto, quando sarà, oltre le associazioni chiederò che in Aula si affronti anche il tema del mancato coinvolgimento del Consiglio superiore dei Lavori pubblici: un organismo tecnico superpartes che di prassi viene sempre consultato quando ci sono opere così complesse. Anche se non ci fosse obbligatorietà, vorrei capire come mai viene rifiutato un possibile secondo parere».

L’OPERA

Al centro della scena c’è il progetto - bandiera della lobby pro tram e del contorno di quel mondo pseudo ambientalista tanto cari a una certa sinistra - di realizzare una nuova linea tranviaria fra Termini (palazzo Massimo), il Vaticano (piazza Risorgimento) e l’Aurelio (piazza Giureconsulti).
Un’opera che nasce vecchia, ipotizzata e accantonata già per il Giubileo del 2000 e ora tirata fuori dai cassetti pur di arraffare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Pnrr. Nelle previsioni del Campidoglio, il costo totale sarebbe di 294 milioni di euro: 120 dei quali messi proprio dal Pnrr. Gli altri 174, invece, li mette il Ministero dei Trasporti, con fondi “accantonati”. Opera che, per altro, è stata inserita nella precedente consiliatura fra le cosiddette “invarianti” (le opere fisse, su cui non si poteva discutere) del Piano urbano per la Mobilità sostenibile e che, senza mai essere stata sottoposta a un confronto pubblico, è passata direttamente fra quelle commissariate: insomma, un progetto blindatissimo.

TUTTI I NO

A fronte di questa blindatura, c’è una lista di contrari lunghissima: residenti, commercianti (che stanno raccogliendo le firme contro) e albergatori. Ma poi, ci sono personalità come l’ex sindaco Francesco Rutelli; l’ex assessore all’Urbanistica, Roberto Morassut; l’ex deputato e consigliere comunale dei Verdi e di SeL, Paolo Cento; il presidente di Sis 118, Mario Balzanelli; il segretario regionale dei Medici d’Urgenza (Simeu), Giulio Maria Ricciuto; il segretario generale del Sindacato dei Medici italiani, Paola Onotri; l’ex comandante generale dei vigili urbani, Antonio Di Maggio; l’ex comandante dei pompieri di Roma e provincia, Luigi Abate. E, ancora: sindacati di polizia di Stato, vigili urbani, vigili del fuoco, operatori sanitari, tassisti, associazioni di ciclisti e motociclisti.

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