Montati tra fine dicembre del 2022 e la metà di marzo del 2023, rischiano di sparire dalla circolazione i cassonetti intelligenti installati all'Appio, al quartiere Africano e a via dei Gracchi a Prati. Parliamo delle "campane", secchioni più capienti (possono contenere immondizia fino a 3.700 litri); chiusi ermeticamente in modo da evitare lo sciacallaggio e l'emanazione di odori; con lo svuotamento bilaterale dall'alto per non essere d'intralcio alle auto in circolazione. Senza dimenticare che in futuro questi cassoni potranno aprirsi soltanto con una tessera magnetica, garantendo in questo modo che i cittadini effettuino la differenziata nel migliore dei modi.
LA SPERIMENTAZIONE
Nei mesi scorsi, con oltre 200 cassonetti, Ama ha avviato una sperimentazione nel tratto tra via Appia e Ponte Lungo, a viale Eritrea e a viale Libia nel quartiere Africano, a via dei Gracchi a Prati.
Ama sarebbe rimasta sorpresa dalla richiesta e non vorrebbe rinunciare all'utilizzo di questi contenitori. Di più, ha anche accelerato la gara già prospettata nei mesi scorsi e che prevede l'acquisto di circa 9mila cassonetti e 60 camion compattatori bilaterali per svuotarli (valore complessivo 65 milioni). L'obiettivo, infatti, è quello di installarli in tutte le grandi aree commerciali della città - come lo sono Appio, Quartiere Africano e Prati - dove è alto il numero di negozi, ristoranti e bar. In quest'ottica i vertici di via Calderon de La Barca hanno accelerato i bandi di gara, chiedendo alla controllata del Mef, Invitalia, di fare da stazione appaltante. Oltre alle "campane", l'azienda spera entro ottobre di vedere pubblicati i bandi per acquistare 148 camion, 40mila cassonetti standard e soprattutto per avviare la realizzazione dei due biodigestori di Cesano e Casal Selce e degli impianti per la differenziata a Ponte Malnome (recupero della carta) e a Rocca Cencia (un multimateriale dove c'era il Tmb).
Tornando ai secchioni bilaterali, i tempi di queste gare saranno fondamentali per tranquillizzare le ditte produttrici ed evitare di dover restituire i cassonetti. Ma all'orizzonte si lavora per una gara forse più decisiva per i destini ambientali della città: quello del futuro termovalorizzatore che a Santa Palomba dal 2026 smaltirà 600 tonnellate all'anno di spazzatura. Dal Campidoglio, ieri è trapelata la notizia che l'amministrazione, rispetto al progetto in project financing presentato da Acea e ora da mettere al bando, ha chiesto di rivedere la tariffa di conferimento e un miglioramento degli aspetti tecnici dell'investimento, che è a carico della multiutility.
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