Assolto per «particolare tenuità del fatto». Si è salvato in corner Bruno Peres, l'ex terzino brasiliano della Roma, prosciolto dall'accusa di guida in stato di ebbrezza spiccata nei suoi confronti in seguito all'incidente del 5 febbraio 2018. Quel giorno di quasi cinque anni fa, all'alba, il calciatore perse il controllo della sua Lamborghini bianca, andando a schiantarsi contro un albero in via delle Terme di Caracalla all'altezza della Fao. Bruno Peres e l'amico che gli sedeva accanto, uscirono illesi e, fortunatamente, nessun'altra persona fu coinvolta nello scontro. Ma l'allora giocatore giallorosso (oggi, 32 anni, in forza ai turchi del Trabzonspor) fu privato della patente e denunciato per guida in stato di ebbrezza. Il tasso alcolemico rilevato nel suo sangue in seguito al test a cui venne sottoposto dai carabinieri intervenuti sul posto era, infatti, di 1,9, quindi quasi quattro volte superiore al consentito. Il terzino subì anche i provvedimenti disciplinari del club e dell'allenatore (all'epoca Eusebio Di Francesco) che lo misero temporaneamente fuori rosa e lo esclusero dalla partita successiva di campionato contro il Benevento. Giocatore che finì nel mirino dell'aspra critica dei tifosi, che lo ribattezzarono Bruno Ceres per biasimarne con sarcasmo l'uso di alcol.
IL PRECEDENTE
L'episodio accelerò la fine dell'avventura in giallorosso per il brasiliano, che l'estate seguente tornò in Brasile per giocare con il San Paolo. Avventura alla Roma che era cominciata due anni prima, curiosamente caratterizzata da un altro incidente stradale: il 9 novembre del 2016, infatti, sempre all'alba il calciatore perse il controllo della Porsche che aveva noleggiato finendo per schiantarsi contro i paletti dissuasori ai lati di piazza dei Tribunali.