Marino e il giallo multe, Augello: provi le sue accuse o si dimetta

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Sabato 8 Novembre 2014, 21:02
Il caso multe si ingrossa, Marino denuncia un'intromissione illegale nei suoi dati all'interno del sistema informatico del Campdoglio che registra gli accessi alle Ztl e le reazioni si affollano. Augello (Ncd) avverte il sindaco: «Se la violazione non verrà provata si dovrà dimettere»



Augello «La denuncia ai Carabinieri annunciata dal sindaco Marino fornisce ora una quinta versione dell'impresentabile vicenda delle multe sparite. Adesso tutto sarebbe colpa di un uomo nero che gli avrebbe rubato dal Pc il permesso provvisorio», attacca il senatore del Nuovo Centrodestra Andrea Augello. «Credo che la Procura di Roma sia ormai obbligata ad interessarsi a questa vicenda. Così come ritengo che, qualora non risultasse alcuna manipolazione del sistema informatico della Mobilità, il sindaco di Roma abbia l'obbligo di dimettersi - dice Augello -, chiedendo scusa ai romani per il notevole disturbo arrecato e per il ridicolo epilogo della sua carriera politica».



Piso Rincara la dose Vincenzo Piso, deputato del Nuovo Centrodestra e membro dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo:
«Delle due l'una: o Marino dice il vero oppure sta cercando maldestramente di uscire da una situazione che è per lui diventata pesantissima.
Riteniamo comunque che a questo punto debba intervenire la Procura di Roma. E'chiaro che se le affermazioni di Marino dovessero risultare non veritiere non rimarrebbero che le dimissioni... oppure potrebbe tentare di candidarsi a sostituire Kevin Spacey in House of Cards
».



Belviso Il commento di Sveva Belviso, leader di Altra Destra e consigliere capitolino: «Ormai l'affaire va assumendo, soprattutto per le strampalate, vorticose e contraddittorie prese di posizione del primo cittadino, sempre più contorni foschi. Certamente i carabinieri e la magistratura faranno chiarezza. Al di là delle dichiarazioni e dei precipitosi atti del sindaco si ha sempre più l'impressione che Marino sia disperato come come Nixon nel Watergate».