Marino e il caso multe, la maggioranza capitolina: attacco politico

Ignazio Marino
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Martedì 11 Novembre 2014, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 22:13
«È del tutto evidente che il sindaco di Roma è bersaglio di un attacco politico a fronte di una mera dimenticanza amministrativa degli uffici competenti, nel processo di rinnovo del permesso di accesso allo ztl». La maggioranza, al termine di un vertice convocato d'urgenza nelle ore più calde del cosiddetto giallo multe, fa quadrato intorno a Marino.



La dichiarazione, firmata dai capigruppo di maggioranza in Campidoglio (Massimo Caprari-Centro Democratico, Luca Giansanti-Lista Civica Marino, Gianluca Peciola-Sel, Giulia Tempesta-Pd) insieme a Mirko Coratti e al coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo, arriva al termine di una giornata molto difficile per il sindaco. Una giornata in cui in Campidoglio è circolata la parola proibita: dimissioni.



I capigruppo e il coordinatore di maggioranza, respingono con forza e decisione il tentativo della destra di sminuire il nuovo corso impresso dal sindaco Marino all'insegna della trasparenza e della difesa degli interessi di Roma e dei romani», scrivono i capigruppo.



«Ho la netta sensazione che se avessimo fatto questa riunione cinque giorni fa non sarebbe successo nulla. Oggi abbiamo semplicemente preso atto della verità: c'è stato un errore amministrativo sul rinnovo del permesso su cui si è montato un caso politico. In via d'istituto il sindaco di Roma ha un permesso che va rinnovato ogni anno ma, semplicemente, chi doveva rinnovarlo l'ha dimenticato», dice il coordinatore della maggioranza, Fabrizio Panecaldo, al termine della riunione in Campidoglio con il sindaco. «Qualcuno di noi ha anche chiesto che il responsabile 'paghi i cocci' ma il sindaco giustamente ha detto: 'Io la gente che lavora 24 ore al giorno non la caccio per una semplice dimenticanza'.
Quindi onore al merito». «Certo sta pagando un prezzo enorme rispetto ai fatti - aggiunge - perché penso nessuno metta in dubbio che il sindaco sia autorizzato ad accedere nella ztl, inoltre lui è anche residente nel centro storico. Sulle manomissioni è un altro tema, lui ha fatto una denuncia e quindi vanno avanti le indagini, ma all'origine c'è una dimenticanza degli uffici capitolini».




Dopo la conferenza stampa di Augello il sindaco si è chiuso con i suoi primi stretti collaboratori per pensare alle possibili contromosse. Si era parlato della possibile uscita di scena di Luigi Fucito, capo di gabinetto del sindaco. Sarebbe lui ad aver fornito al primo cittadino le due stampate con la presunta manipolazione informatica.



«Non c'è nessun coinvolgimento del gabinetto. Quindi non saprei», aveva tuttavia commentato Fucito, rientrando in Campidoglio, a chi gli chiedeva se fosse in procinto di dimettersi per il caso multe.