EMENDAMENTI
Proprio Marco Pomarici del Nuovo centrodestra ieri ha tuonato: «La convocazione del consiglio di domenica è una enorme provocazione. Fino a qualche minuto fa avevamo preparato circa 15-20 mila emendamenti ma dopo questo comportamento non ne abbiamo contezza». Coratti, presidente del consiglio comunale, spiega: «L’aula che lavora anche di domenica è un segnale importante in una fase di crisi economica, i cittadini si aspettano dai politici un impegno maggiore del passato». Ieri però la tensione, nella conferenza dei capigruppo svoltasi nel pomeriggio, ha visto protagonista Alemanno, che pure era un «trattativista». Il capogruppo del Pd, D’Ausilio, ha ricordato le colpe del passato: «E la strumentalità della linea delle opposizioni è incomprensibile e irresponsabile verso la città». Alemanno si è infuriato e, dopo un’accesa discussione, se ne è andato urlando: «La maggioranza continua ad avere un atteggiamento inqualificabile. Ho chiesto autocritica rispetto all'ostruzione fatto durante la mia amministrazione. D'Ausilio mi ha risposto facendo la morale a noi perché chiediamo il rispetto dei tempi e delle regole dopo che per cinque anni hanno bloccato la città. È una maggioranza che non è degna di governare». Insomma oggi si comincia tra fulmini e saette e ieri sera Marino ha convocato la maggioranza per compattarsi in vista della settimana più difficile da inizio legislatura («bravi, bravissimi, ora proviamo ad approvarlo il 29» pare abbia detto in un picco di ottimismo). Da tutti i gruppi di minoranza primi fuochi d’artificio Tredicine (ex Pdl): «Si buttano soldi per la convocazione di domenica». Ghera (Fdi): «Liberando Roma da Marino il rating migliorerà». De Vito (M5S): «Per sei mesi hanno perso tempo e solo ora si accorgono dell’urgenza del bilancio». Buona domenica.
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