La tragedia di Torano, gli sbagli di tanti e le responsabilità di molti

La tragedia di Torano, gli sbagli di tanti e le responsabilità di molti
di Mario Bergamini
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Domenica 30 Luglio 2023, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 15:36

RIETI - Tutti o quasi sapevano, nessuno o pochi ha mai fatto nulla. Assume risvolti difficili da accettare la terribile vicenda di Torano, dove a causa di un violento ritorno di fiamma, mentre confezionavano fuochi d’artificio all’interno di una abitazione trasformata in un arsenale, tre persone - padre e due figli - sono decedute.

Tutti sapevano che la famiglia Colle sopravviveva confezionando abusivamente giochi pirici.

Tutti sapevano che la famiglia Colle riceveva commesse dalla “Pirotecnica Mattei”. Tutti sapevano, al di là della natura degli accordi e della tracciabilità dei pagamenti tra la fabbrica di fuochi d’artificio e i Colle, che il lavoro veniva da quest’ultimi svolto nell’abitazione della tragedia. Tutti sapevano che nella casa trasformata in un laboratorio di fuochi d’artificio non esistevano norme di sicurezza, né presidi sanitari di pronta emergenza. Tutti sapevano che il rischio di un incidente esisteva, data la pericolosità del lavoro e i terribili precedenti in materia. Tutti sapevano, ma la tragedia è ugualmente accaduta e ha colpito proprio gli ultimi, gli schiavi degli anni 2000, costretti per un tozzo di pane a un lavoro duro e pericoloso, senza protezione alcuna. 

Ora, come sempre accade in Italia per le tragedie, ci si straccia le vesti e si promette - nel caso di Torano, peraltro, questo non è ancora avvenuto - che mai più accadrà. Che non saranno più ammessi sbagli, violazioni delle norme di sicurezza, lavoro al nero e via elencando. Sarà così almeno fino al giorno dei funerali, poi? Poi, dopo l’ultimo fuoco si tornerà a casa.

E se non saranno più i Colle, si troverà qualcun altro per confezionare giochi pirici. Vorremmo sbagliarci, augurandoci che chi sul territorio ha ruolo di responsabilità, oltre alla disponibilità manifestata nel post tragedia, sappia agire anche in fase di prevenzione. Questa è la vera sfida.

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