Tragedia di Torano, deceduto anche Claudio di 23 anni. La comunità di Borgorose si stringe accanto alla famiglia Colle

Il padre Franco Colle e i figli Anna e Claudio deceduti per un ritorno di fiamme mentre confezionavano fuochi d'artificio in casa
di Sabrina Vecchi
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Giovedì 27 Luglio 2023, 00:25

RIETI - Una famiglia distrutta, spazzata via in una sola, tragica fatalità. Sono morti tutti e tre i componenti della famiglia Colle di Torano di Borgorose, coinvolti nello scoppio di polvere da sparo di venerdì scorso, in un fabbricato di proprietà del nonno. Sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro, il padre Franco, 59 anni, la figlia Anna di 32 anni e il figlio Claudio di 23, tutti a causa delle profondissime ed estese ustioni riportate sui loro corpi. Se n’è andato per primo il capofamiglia, dopo qualche ora la bella figlia Anna, ha tenuto duro invece la tempra del giovanissimo Claudio, tanto da alimentare una flebile speranza in tutta la comunità. Seppur vana, perché le ferite del ragazzo, con gambe ormai in cancrena, occhi e resto del corpo compromessi, erano troppo gravi per garantirgli la sopravvivenza. E la terza tremenda notizia per la famiglia Colle è arrivata nella notte tra martedì e mercoledì, dal Sant’Eugenio di Roma. 

La preghiera davanti alle case popolari. La sera precedente, in tanti si sono ritrovati nello spiazzo antistante le case popolari di Torano, avvertiti dagli altoparlanti dei campanili: «Siamo vicini nel dolore alla famiglia Colle, stringiamoci a loro per affrontare questo momento», l’appello del parroco don Mario. Un via vai silenzioso di persone che ha abbracciato l’inconsolabile mamma Tiziana, che piange marito e due figli morti in un inferno di fiamme e dopo giorni di coma farmacologico. Il sindaco Mariano Calisse chiede silenzio in un momento di tanto sgomento, in cui il Cicolano è ancora coperto da una coltre di incredulità per quanto accaduto tanto improvvisamente: «L’esplosione di Torano è finita nel peggiore dei modi, una tragedia troppo crudele, non trovo altre parole per descriverla. Un incidente dai contorni da definire ci porta via un padre e i suoi due figli, una famiglia che meritava giorni migliori e tanta fortuna in più. Il giorno dei funerali proclamerò il lutto cittadino per manifestare in modo solenne il dolore che questi giorni accomuna tutti i cittadini. Grazie agli uffici dei servizi sociali e alle centinaia di persone che stanno dando un contributo alla famiglia, nel silenzio che deve accompagnare certi momenti». 

La raccolta fondi. Aperta in questi giorni anche una raccolta fondi, sia da parte del Comune che da parte dei cittadini, per far sì che i restanti componenti della numerosa famiglia Colle non restino soli ad affrontare quanto accaduto.

Ora è il tempo dei ricordi, delle condoglianze e delle lacrime, prima che sui corpi del padre e dei due figli vengano effettuati gli esami autoptici e dunque si proceda ai funerali, che saranno probabilmente celebrati all’aperto, nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo. Intanto, la casa dove si è sviluppata l’esplosione è stata sottoposta a sequestro, e le autorità giudiziarie stanno procedendo perché si faccia luce sulla dinamica dei fatti e sulle eventuali responsabilità per le tre morti.

La famiglia Colle. Attraverso una mail inviata agli organi di stampa, la famiglia Colle manifesta gratitudine per l’affetto, ma formula anche un’accusa verso chi avrebbe dovuto dare una mano a tempo debito: «Vogliamo esprimere la nostra gratitudine per la vicinanza dimostrata dalle persone e dal Comune, il quale si sta già muovendo per dare sostegno e non abbandonare nella tragedia una famiglia dimezzata e distrutta emotivamente ed economicamente. Più volte i nostri familiari avevano già chiesto aiuto trovandosi in difficoltà e purtroppo i troppo lenti tempi burocratici e di intervento hanno rappresentato un’occasione mancata e segnato la strada di un destino drammatico», scrive la famiglia. 

La produzione dei fuochi in casa. E sottolinea un particolare sulla motivazione che avrebbe portato Franco, Anna e Claudio a realizzare in casa, probabilmente in vista della prossima Festa dell’Assunta, i giochi pirotecnici che adornano la “pantasima”, il fantoccio folkloristico che si usa far ballare in piazza a fine serata: «Ci teniamo a precisare che i nostri familiari non si trovavano nell’edificio per preparare dei fuochi d’artificio per gioco o divertimento», dichiarano Nadia, Monica e Patrizia Colle in merito alla tragedia. Non era dunque per diletto che si realizzavano in maniera casereccia i fuochi, come a voler intendere – anche a giudicare dalle dichiarazioni dei paesani – che la fabbricazione abusiva venisse svolta come lavoro, dietro compenso economico, motivata dai motivi di bisogno in cui la famiglia versava. Se questo impegno fosse svolto autonomamente o per conto terzi, lo stabiliranno le indagini. Ora, per Torano, è solo il momento del grande dolore.

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