Terminillo, i Comuni di Cittaducale e Micigliano mettono in vendita immobili da riqualificare in chiave turistica

Terminillo, i Comuni di Cittaducale e Micigliano mettono in vendita immobili da riqualificare in chiave turistica
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 24 Agosto 2023, 00:10

RIETI - Dopo Micigliano, anche il Comune di Cittaducale vira verso la messa in vendita degli immobili di sua proprietà situati al Terminillo.  Due provvedimenti simili, assunti nel giro di poco tempo da due diversi Comuni che condividono porzioni del loro territorio all’interno del comprensorio montano e che, di fronte al tentativo di chiudere la conferenza dei servizi per mettere in cantiere gli interventi del progetto Terminillo stazione montana, provano a passare la palla in nome della riqualificazione in chiave turistica dei loro ormai ex locali sfitti, sognando però al contempo anche il segno “più” nel bilancio delle casse comunali. Il tutto, al netto della feroce querelle che, sul Tsm, vede contrapposti alla Provincia i tre Comuni di Cantalice, Leonessa e Micigliano. 

I due ristoranti. A dare il via alle alienazioni, ad inizio agosto, era stato il consiglio comunale del Comune di Micigliano guidato dal sindaco Emiliano Salvati, portando a termine l’approvazione delle delibere utili alla valorizzazione dei suoi immobili nel biennio 2023-2025. Ad essere messe in vendita sono state infatti tre unità immobiliari, tutte contigue fra loro e situate all’interno del Corpo A del condominio “Rialto”, nell’omonima località terminillese: la prima, un ex ristorante di circa 440 metri quadri, posto all’estremità ovest del fabbricato principale e dal costo di vendita di 124 mila e 600 euro. 

E’ un ex ristorante anche la seconda unità immobiliare che il Comune di Micigliano sta tentando di alienare, dell’ampiezza di 139 metri quadri, contigua alla precedente e con ingresso sul piazzale esterno che affaccia su via Vallonina, dal costo di 40 mila euro. 

L’ex lavanderia. L’ultima unità – in continuità con i due locali precedenti - è invece un’ex lavanderia di circa 70 metri quadri, stimata al prezzo di 20 mila e 100 euro.

Come termine ultimo per la presentazione delle offerte, il Comune di Micigliano ha fissato il mezzogiorno del prossimo 4 ottobre: il giorno successivo, il 5 ottobre, avrà luogo l’apertura delle buste con le proposte pervenute. 

La decisione. Ieri, ad annunciare la decisione di alienare i suoi immobili - stavolta nella zona dei Cinque Confini - è stato anche il Comune di Cittaducale. Ma se Micigliano si era limitato a comunicare burocraticamente le sue intenzioni, il sindaco Leonardo Ranalli e l’assessore al Turismo e Patrimonio Alessandro Cavallari hanno invece tagliato corto, citando il recupero avviato dal Comune di Rieti della struttura adiacente al campo d’altura, il quale comprende anche l’impiantistica dello sci di fondo.

L’obiettivo. «La decisione di procedere con l’avviso pubblico di vendita nasce dalla considerazione che nella zona non ci sono strutture aggregative e turistiche intorno alle quali far sviluppare una crescita del territorio, salvo quella di proprietà dell’Ente – spiegano sindaco e assessore - Vista l’appetibilità dell’investimento e, nel contempo, l’impossibilità di gestire nella giusta maniera l’immobile da parte del Comune, abbiamo condiviso in consiglio l’opportunità di vendita per garantire certezze e piani di sviluppo concreti ai potenziali operatori che hanno a cuore la valorizzazione della nostra montagna». 

La struttura. In vendita, alla modica cifra di 455 mila euro, c’è una parte (circa 900 metri quadri) del residence “Cinque Confini”, locali di proprietà dell’Ente, con finalità ricettiva ed al centro di una lunga querelle giudiziaria poi risolta a favore del Comune di Cittaducale: il resto del residence sono infatti appartamenti di proprietà privata, che si troveranno eventualmente a beneficiare dell’investimento che potrebbe essere operato sui locali oggi di proprietà comunale, se qualcuno manifesterà l’intenzione di acquistarli.

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