Teramo-Rieti, amarcord
per Cericola: «Spero vinca
chi avrà meritato di più»

Matteo Cericola con le maglie di Rieti e Teramo
di Marco Ferroni
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 10:02
RIETI - Teramo-Rieti, sabato al "Bonolis" (ore 20,45) oltre ad essere l'anticipo dell'ottava giornata del girone C è anche una sorta di "derby del cuore" per Matteo Cericola. L'esterno d'attacco capitolino, classe '96, oggi in forza alla Vis Artena in serie D, ha vestito entrambe le maglie. Con gli abruzzesi ha esordito in serie C (stagione 2016/2017), poi una volta tornato a Rieti, dopo la vittoria del campionato di serie D, è stato l'unico superstite di quella squadra e sotto la gestione italo-greca (2018/2019) ha collezionato 19 presenze e un gol, quello del Granillo contro la Reggina, una gara rocambolesca finita 3-2 per i granata nonostante il doppio vantaggio reatino.

Ma Teramo e Rieti hanno un altro comun denominatore che identificano la carriera calcistica di Cericola: i due infortuni ossei che gli hanno pregiudicato entrambe le stagioni.
«Beh, diciamo che non ho avuto proprio fortuna in queste mie due esperienze professionistiche - racconta Cericola - però è altrettanto vero che tanto Teramo, quanto Rieti sono state due tappe della mia carriera che difficilmente dimenticherò».

Sabato sera Teramo-Rieti metterà in palio punti-salvezza di assoluta importanza: per chi farà il tifo Cericola?
«Domanda scomoda - risponde sorridendo - Sapete tutti che io a Rieti ci ho lasciato il cuore perché avevo riposto ambizioni su quella maglia e ci sono ragazzi coi quali ho condiviso tante cose, come Tirelli, Marcheggiani, Palma e Gigli. Ma anche a Teramo ho amici: due in particolare, Florio e Tentardini, coi quali ho condiviso l'esperienza delle Universiadi quest'estate. Spero che alla fine vinca realmente la squadra che più dell'altra avrà meritato».

Cericola riparte dalla serie D: ennesimo trampolino di lancio per riprendersi quella serie C che ha dimostrato di avere nelle corde?
«Assolutamente sì, qui alla Vis Artena mi hanno voluto fortemente ed il mio obiettivo ora è quello di ripagare la fiducia di una società ambiziosa, ma è chiaro che l'ambizione personale resta quella di migliorarsi sempre e di raggiungere altri traguardi».

In estate, dopo la conquista del bronzo alle Universiadi e con il contratto in scadenza, sperava in una chiamata?
«Assolutamente - conclude Cericola - ma poi è anche vero che le società fanno le loro scelte e non è detto che uno possa rientrare nei piani delle stesse. Pazienza, si va avanti, consapevole di aver dato tutto quello che potevo dare fino a quando ne ho avuto l'opportunità. Quella maglia l'ho amata e l'ho difesa e continuerò a rispettarla».

Oggi, in questo Rieti, un Cericola su quella fascia destra servirebbe come il pane e, forse, nella mediocrità generale di un gruppo che avrebbe bisogno di almeno altre tre o quattro elementi per alzare il livello qualitativo del gioco e del rendimento, l'esterno d'attacco capitolino avrebbe fatto proprio comodo a quello stesso Mariani - ormai con le valigie pronte - che nell'ambito di una prima fase di studio e di costruzione dell'organico, se si fosse fatto venire almeno la curiosità di vederlo all'opera, si sarebbe reso conto di persona che quel giocatore, con quelle caratteristiche, faceva proprio al caso suo. Resta però il dubbio sul fatto che forse, su Cericola riconfermato a Rieti, ci possa essere stato un veto. Dall'alto.
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