Forano, autista di scuolabus fa scendere
l'alunno e riparte subito: assolto dal gip

Forano, autista di scuolabus fa scendere l'alunno e riparte subito: assolto dal gip
di Massimo Cavoli
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Martedì 12 Novembre 2013, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 12:29
FORANO - Non commette il reato di abbandono di minore l'autista di uno scuolabus che fa scendere all'entrata dell'istituto un alunno, senza sincerarsi che sia preso in custodia dal personale scolastico, se non ha la consapevolezza di abbandonare l’alunno in una situazione di pericolo. E' la sentenza con la quale il gip del tribunale di Rieti, Andrea Fanelli, ha prosciolto un dipendente del Comune di Forano ritenendo che nella sua condotta non c'è stato dolo, pur essendo ravvisabile una mera negligenza, consistita nel non essersi sincerato che il minore venisse fisicamente preso in consegna da un adulto, ma non anche la coscienza di abbandonare a sè stesso il soggetto in una situazione di pericolo per la sua integrità fisica, di cui si abbia l’esatta percezione. L’autista aveva fatto salire a bordo un alunno di dieci anni della scuola elementare, accompagnandolo davanti all’entrata principale. Qui, non aveva atteso che qualcuno lo prendesse in consegna ma, come egli stesso aveva dichiarato, «poichè la scuola era aperta, era convinto che all’interno ci fosse qualche persona incaricata dell’accoglienza». E, invece, contrariamente alle altre mattine, non c’era nessuno, perchè il dipendente comunale addetto all’assistenza era malato e l'ausiliario al traffico non era ancora arrivato. Circostanze, come rilevato dal gip, che hanno fatto venir meno gli elementi per sostenere l’accusa in un processo, non potendosi dimostrare la sussistenza dell’elemento psicologico del reato, vale a dire il dolo. Il giudice, peraltro, non ha completamente giustificato il comportamento del dipendente, anzi, sulla base di ripetute pronunce della Cassazione in tema di abbandono di minore, ha rilevato come «l’autista di scuolabus riveste una posizione di garante che lo obbliga a non abbandonare mai i minori in situazioni da cui possa derivare un pericolo nei loro confronti», aggiungendo che «avrebbe dovuto sincerarsi, prima di allontanarsi, che l’alunno venisse preso in carico da un adulto. Ripartendo, senza aver effettuato la verifica, ha esposto il bambino a un pericolo, quale di essere avvicinato da malintenzionati o di allontanarsi per conto suo, come è poi avvenuto, perchè il piccolo, ritrovatosi solo, preferì uscire e andare a casa del nonno.
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