Salaria: lavori cervellotici e cantieri infiniti ma la sicurezza dell'arteria è ancora molto lontana

La Salaria nell'attuale tratto a tre corsie
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Domenica 24 Dicembre 2023, 00:10

RIETI - Troppi lavori, troppo traffico, troppi incidenti e morti. Troppo davvero di tutto, senza che ci sia un vero provvedimento che trasformi quel troppo in qualcosa di migliore. E’ quello che accade sulla Salaria da decenni e che, negli ultimi tempi, sembra essere cresciuto in maniera esponenziale. Si aspetta e si favoleggia da anni una via sicura e veloce che colleghi Rieti a Roma, ci si ritrova con scelte fantasiose e difficili da comprendere: cantieri per fare tratti a 3 corsie anziché a 4, autovelox che “odorano” di bancomat per i Comuni e rotatorie piazzate qua e là senza senso. E intanto la gente continua a morire. 

Rotatoria delle polemiche. Proprio come accaduto ieri mattina, in un tratto che negli ultimi due anni è rimbalzato più volte all’attenzione dei media per la costruzione di una rotatoria che ha prodotto solo traffico, caos e rabbia. Il tratto a ridosso di Borgo Santa Maria avrebbe dovuto beneficiare di un netto aumento dei livelli di sicurezza ma, quanto accaduto ieri all’alba, dimostra il contrario.

Non che la rotatoria sia direttamente responsabile, almeno stando alle primissime ricostruzioni. Il vero problema è che a 100 metri da quell’opera cervellotica è avvenuto l’ennesimo incidente mortale che fa capire quanto serva intervenire in maniera radicale ridisegnando la Salaria.

L’unico merito della rotatoria di Borgo Santa Maria è stato quello di riportare chilometri di code come non si vedeva da qualche mese: dai primi anni duemila il semaforo di Passo Corese aveva dettato legge e scandito i viaggi di pendolari o turisti che facevano avanti e indietro tra Roma e Rieti. Sostituito con una rotatoria “vera”, erano sparite le code. Poi il colpo di genio: la costruzione di una rotatoria piccola e stretta, finalizzata a far rallentare le auto con l’unico risultato di ricreare quei chilometri di coda ogni fine settimana e ogni mattina all’alba. «Però così la zona è più sicura», avevano spiegato dall’Anas. Dopo ieri mattina la penseranno ancora così?

Cantieri perenni. Non va certo meglio risalendo verso Rieti. Da qualche anno si lavora alle modifiche di quasi 5 chilometri da allargare con una “corsia di arrampicamento”: metà in salita e metà in discesa. Anni e milioni di euro per fare 3 corsie. Un’opera che è tutta un paradosso, perché ha creato disagi e perché quando si parla di corsia di arrampicamento in discesa si deve fare uno sforzo di fantasia enorme per arrivare ad una mediazione con la lingua italiana, ma anche con la logica. A brevissimo chiuderà il cantiere e si avranno 3 corsie anche in salita, ma sarà vera sicurezza?

Le segnalazioni di sorpassi azzardati si moltiplicano anche nel tratto a 3 corsie e poi c’è il tema del restringimento e allargamento alternato, con la necessità di garantire il rientro in corsia ai mezzi che viaggiano a sinistra. Tutto va bene finché si rispettano le regole, ma al minimo errore i rischi sono tanti e l’incidente è dietro l’angolo. Come ieri mattina. Come 10 giorni fa. Come un mese fa. Sempre uguale: feriti da salvare, morti da piangere. Sempre troppi prima che si intervenga davvero.
 

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