A delineare la stagione il veterano e capitano Stefano Di Carlo: «E’ stata sicuramente difficile, deludente dal punto di vista dei risultati e del sacrificio. Quando le cose vanno male non si vede l'ora di finire il campionato cercando di limitare i danni. Ma questo si può fare quando tutti hanno lo spirito e la voglia di terminare nel migliore dei modi. Le aspettative all'inizio erano buone e non nego di essere stato il primo a credere in qualcosa di grande, ma quando le cose si sono messe male, quando i risultati non erano così scontati si è rotto qualcosa – afferma l’esperto palleggiatore - Stavamo per entrare nella fase "calda" del campionato, nel girone "infernale" della stagione e ci siamo ritrovati in pochi a combattere realmente. Non che sia stata una disfatta sia chiaro, ma tutti potevamo e dovevamo fare di più, io in primis. Quando c'è stato da soffrire, la faccia ce l'abbiamo messa in pochi ed in campo mancava la giusta alchimia che in passato ci ha visto vincere e superare ogni ostacolo. A stagione finita penso che le responsabilità siano di tutti: la mia perché ci metto la faccia, il cuore e l'anima che solo questo sport ha saputo darmi e non ho non ho dato il massimo…della squadra perché siamo partiti in 20 per la battaglia e qualcuno si è arreso ai primi colpi.. della società perché non basta essere presenti per rappresentare qualcosa di forte solo sulla carta ma bisogna dimostrarlo ogni volta, passo dopo passo».
Onore al capitano Di Carlo che a Rieti ha fatto la storia del volley e dopo l’ultima esperienza ha deciso di appendere definitivamente dopo tanti anni le scarpette al chiodo; forse a mente fredda potrà ripensare alla sua decisione e l’anno prossimo tornerà a farci vivere ancora la “sua” pallavolo in campo.
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