Ricordo delle tre vittime
reatine del terremoto
a L'Aquila del 2009 / Foto

Ricordo vittime reatina del terremoto di L'Aquila (Foto Cosentino)
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 6 Aprile 2017, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 19:23

RIETI - Il tempo, seppur poco, lenisce. Otto anni dopo, però, a rendere più doloroso, oggi, l'anniversario del sisma che il 6 aprile 2009 devastò la città dell'Aquila causando 309 morti, è la maledizione di un evento sismico che non rimase caso isolato ma, dalle 3.32 di quella gelida notte aquilana, ha continuato negli anni a distruggere vite e luoghi, fino alle scosse del 24 agosto e del 30 ottobre scorsi. A ricordare Luca Lunari, Valentina Argenis Orlandi e Michela Rossi, le tre vittime reatine del sisma del 2009, oggi, alle 12.30, al parco pubblico «Vittime 6 aprile 2009» di via Liberato Di Benedetto, sarà la cerimonia alla quale prenderanno parte i familiari dei tre giovani reatini, insieme al sindaco Simone Petrangeli e ad un rappresentante del Comune dell'Aquila. Alle 17, invece, a ricordare Luca, Michela e Valentina sarà la messa nella chiesa del monastero di via Sant'Agnese.
 

 

IL DOLORE
Il sisma della notte del 6 aprile spezzò il futuro di Michela Rossi, 36enne ingegnere impiegata all'Alenia Space dell'Aquila, appassionata di podismo e subacquea, di Valentina Argenis Orlandi, studentessa 23enne di Scienze della Formazione che, per coronare il suo sogno di poter insegnare ai bambini aveva scelto l'indirizzo per diventare educatrice della prima infanzia, e di Luca Lunari, 20 anni compiuti da poco più di due settimane, studente al primo anno di ingegneria informatica e padre di una bambina, all'epoca, di neanche un anno, morto nel crollo della Casa dello Studente di via XX Settembre, dove morirono in otto e per il quale, in Cassazione, è stata confermata la condanna per omicidio colposo, a quattro anni ciascuno per i tre ingegneri impegnati nella ristrutturazione dell'edificio e a due anni e sei mesi per l'architetto incaricato del collaudo.

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