Rieti, rischio chiusura per l’unica farmacia del Terminillo

La farmacia al Terminillo in inverno
di Giacomo Cavoli
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Venerdì 13 Agosto 2021, 00:10

RIETI - La panoramica tra Pian de’ Valli e Leonessa continua a essere chiusa e ora l’estate, più che al suo giro di boa, è ormai quasi bella che conclusa. Una volta c’era anche il bancomat: poi, in ordine di tempo, l’ultima ad andarsene è stata la lavanderia a gettoni e ora ci manca che persino l’unica farmacia del Terminillo lasci gli abitanti della stazione reatina senza il suo essenziale riferimento sanitario di prossimità. Perché, arrivato a 83 anni, il dottor Raffaele Bordi non nega più il piacere di potersi finalmente godere, a breve, la meritata pensione che, sulla carta, è scattata diciotto anni fa, a 65 anni. Un servizio, quello della storica farmacia Santa Maria di via dei Ginepri, che nel corso di questi anni Bordi ha continuato a portare avanti soprattutto per spirito di servizio nei confronti di un’intera comunità che ora, senza la presenza di una farmacia e magari in periodi come questo, con oltre 10mila presenze al Terminillo a ridosso di Ferragosto, rischia di dover fare i conti con qualcosa di molto peggiore che perdere una lavanderia o un bancomat.

Riferimento storico
Bordi iniziò a lavorare nella farmacia del Terminillo nel 1969, all’epoca guidata da Tommaso Manca: quasi dieci anni di gavetta, poi alla fine degli anni ‘70 il passo in avanti, dopo il concorso per punteggi seguito al riordino del personale delle farmacie disposto dall’ex sindaco di Rieti, Ettore Saletti. «Negli anni, Terminillo ha perso tutti i servizi essenziali - raccontava Bordi due anni fa, in un’intervista a Il Messaggero. - Da via dei Villini è stata smantellata una stazione di pronto soccorso e ora ogni estate, nelle due settimane a cavallo di Ferragosto, sale un’ambulanza con due infermieri senza medico e se qualcuno viene soccorso non lo visitano, ma lo portano direttamente a Rieti.

Non ci sono più sportelli bancari, non esiste un distributore di gasolio e, soprattutto, non c’è più una sede dell’ente del Turismo, che indirizzava i turisti e le loro attività». Perché in una località come Terminillo, la farmacia non è più soltanto un’insegna a forma di croce verde che s’illumina, ma anche la possibilità di chiedere la più semplice informazione a chi il luogo lo conosce bene. E che ora, superata abbondantemente la soglia della pensione e presumibilmente anche della pazienza, Bordi vorrebbe lasciare. «Tutto questo non potrà durare a lungo - concludeva il farmacista. - Credo di poter resistere ancora un altro anno, poi sarò costretto a chiudere». Due anni dopo è ancora dietro al bancone, ma ora quel momento sembra arrivato. E a parte le carte bollate sul progetto Tsm, al Terminillo chi ci pensa?

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