Rieti, Stim: finiti appalti Italigas
via a 97 licenziamenti

Rieti, Stim: finiti appalti Italigas via a 97 licenziamenti
di Alessandra Lancia
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Sabato 4 Luglio 2015, 13:48
RIETI - Stim sull'orlo del crack, e per i 97 dipendenti, da febbraio senza stipendio, scattano i licenziamenti collettivi. E' una bomba nel già disastrato panorama occupazionale locale, non solo per i numeri ma per il mondo che va ad intaccare, quello per anni dorato delle reti del metano e del connubio con grandi player nazionali come Italgas. Un mondo che aveva la sua capitale a Grotti di Cittaducale, anche se la bomba è esplosa a Roma negli uffici di Federlazio, dove nei giorni scorsi sono stati convocati i sindacati per l'apertura della procedura di mobilità. A far precipitare la situazione di un'azienda dove hanno lavorato anche oltre 200 persone con cantieri aperti in tutta Italia è stata la rottura dei rapporti con il subappaltatore principale, l'Italgas. Rottura non consensuale consumatasi nei mesi scorsi e sulla quale pende un ricorso al Tar. Ne è seguita una drammatica crisi di liquidità a carico non solo dei fornitori ma dei lavoratori, da febbraio senza stipendio e ormai allo stremo. All'incontro in Federlazio per conto della Stim (che fa riferimento alla famiglia Di Giuseppe) si è presentato un amministratore di nuova nomina.



Pur precisando che la società non è ancora in liquidazione, ha accennato alla possibilità di chiedere a breve un concordato preventivo in bianco. Fim, Fiom e Uilm, praticamente al loro debutto in una società dove il sindacato non è mai stato di casa, hanno espresso forti perplessità su questo percorso chiedendo innanzitutto il pagamento di tutte le spettanze arretrate e a seguire l'attivazione non della mobilità ma di una cassa integrazione straordinaria, «strumento - scrivono in una nota sindacati e rsa - che garantirebbe un aiuto economico nei confronti dei lavoratori messi in gravissime difficoltà dalle scelte sbagliate dell'imprenditore». Dietro infatti il crack di una società che per anni è stata una delle imprese di successo del reatino c'è l'esodo di dipendenti (almeno una sessantina) che hanno preferito licenziarsi piuttosto che aspettare stipendi che non arrivavano più e le storie di lavoratori alle prese con mutui e bollette non pagate, cartelle esattoriali non onorate con le conseguenze che si possono immaginare. Sindacati e rsa hanno chiesto un incontro al Ministero del Lavoro per la richiesta della cassa integrazione straordinaria, a cui seguiranno assemblee con i lavoratori.
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