Si tratta di studiare strutture che creino valore per entrambi. «Loro hanno tra i 500 e i 600 mila contatori». ma le attività di M&A di Italgas, « saranno indirizzate su piccoli operatori in tutta Italia». Da parte sua, Ascopiave è prevalentemente concentrata nel Triveneto e chiede, più che un’acquisizione, «una valorizzazione delle sue attività distribuzione». insomma, «Ci stiamo studiando, stiamo valutando una partnership che possa consentire a entrambe le società di creare valore», ha sottolineato Gallo. Dunque, «faremo un’offerta non vincolante per il pacchetto di distribuzione gas». Nello stesso tempo, però, per preservare la capacità di crescita, non verrà modificata la politica dei dividendi. «Noi calcoliamo il payout sull’utile netto consolidato. La politica dei dividendi approvata a giugno scorso prevede o un aumento annuo del 4% dei dividendi oppure un payout pari al 60% dell’utile consolidato raggiunto. Dei due valori viene scelto il più elevato. Noi riteniamo che questa formulazione crei valore per gli azionisti», ha spiegato Gallo, convinto che il 60% dell’utile corrisponderà a incrementi del dividendo superiori al 4% come minimo, «infatti quest’anno l’incremento della cedola è del 12,5%», ha ricordato. L’obiettivo è ottenere «un buon bilanciamento tra la remunerazione degli azionisti e la nostra capacità di crescita e il payout al 60% è un modo per farlo», ha spiegato Gallo, escludendo sia l’ipotesi di un acconto del dividendo. «Preferiamo pagarlo in un’unica soluzione, almeno per il momento» sia ulteriori emissioni obbligazionarie fino al 2022: «al momento non pensiamo di dover fare nuove emissioni obbligazionarie». In questi anni, ha evidenziato ancora Gallo, «siamo riusciti a limitare l’aumento dell’indebitamento nonostante gli ingenti investimenti fatti e i dividendi distribuiti. Riteniamo che questo trend sia sostenibile». E non sono in vista nuovi bond, almeno fino al 2022, quando ci sarà il rifinanziamento di quello in scadenza emesso a gennaio 2017. Ieri l’assemblea ha rinnovato il consiglio di amministrazione con la nomina di Alberto Dell’Acqua, che subentra al presidente uscente Lorenzo Bini Smaghi. Lo affiancano l’amministratore delegato Paolo Gallo, riconfermato insieme ai consiglieri Yunpeng He, Paola Annamaria Petrone e Maurizio Dainelli. Di nuova nomina Giandomenico Magliano e Veronica Vecchi, indicati congiuntamente da Cdp Reti e Snam, mentre Andrea Mascetti e Silvia Stefini sono stati indicati dagli investitori istituzionali, che avevano presentato la lista di minoranza.
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