RIETI - Che sia per valorizzare uno scorcio o per la scenografia di un programma televisivo, l’arte della reatina Santina Eleuteri pare non essere mai fuori posto.
Quello installato poche settimane fa nei pressi del Lago di Paterno,dedicato a Lucio Battisti, è infatti solo l’ultimo di una lunga serie di lavori realizzati nel Reatino, territorio a cui Eleuteri si sente legata nonostante i tanti anni trascorsi a Roma per lavorare al servizio della Rai.
È infatti negli studi televisivi che l'artista matura il suo stile, decorando set di trasmissioni con Renzo Arbore e di film con Massimo Boldi, Max Tortora e Raoul Bova solo per citarne alcuni. «Così ho imparato a disegnare velocemente ed in modo libero», afferma la reatina con un sorriso, ripensando alle nottate passate a decorare pannelli e ambientazioni per la tv. Poi, dalla capitale, il ritorno a Cotilia dove al lavoro in Rai affianca altre attività legate ai graffiti e alla street art, pratica che spesso Eleuteri mette in dialogo con il territorio circostante.
Il rapporto di Rieti con i corsi d’acqua,i suoi personaggi e avvenimenti storici e le sue caratteristiche: tutto questo viene tradotto in pittura a colpi di pennello, bombolette e rulli da Santina Eleuteri.
Poche settimane fa, infine, il murales su Battisti realizzato per il comune di Castel Sant’Angelo: «Per farlo mi sono servita delle foto e delle testimonianze degli abitanti del luogo, che hanno condiviso il loro ricordo personale di Lucio Battisti, ma anche riascoltare le sue canzoni è stato molto d’aiuto – racconta – Prima ho mostrato le bozze all’amministrazione comunale, poi ho proceduto a dare forma e colore, privilegiando l’azzurro come richiamo alle acque circostanti: spero di aver trasmesso il tutto al meglio nel murales».
Nelle mani di Santina Eleuteri la street art, un tempo totalmente illegale, racconta i tanti volti di un territorio come quello reatino: «Penso che la cosa più bella, per chi fa questo tipo di comunicazione, sia farlo in modo libero, senza commissione ma legalmente; chi intraprende questa strada, prima di entrare nel mercato, dovrebbe imparare da chi ha fatto arte in questo senso e poi lasciare la propria impronta nel mondo – conclude – Per me, farlo nei luoghi che si amano e a cui si appartiene è ancora più bello: è come ricostruire un passato e una tradizione».