RIETI - Cantieri ancora aperti, punti critici che diventano sempre più pericolosi. Incubo code, rallentamenti e, come (sgradita) ciliegina sulla torta, l’aumento del pedaggio autostradale per l’unica soluzione che regala almeno una ventina di chilometri di sollievo.
L’anno nuovo della Salaria si porta dietro tutti i “drammi” di quello vecchio. Il primo fine settimana di grandi spostamenti si è aperto ieri, con gli incolonnamenti già in mattinata e, per oggi, si prevedono lunghe code sulla via del rientro. La consolare tra Rieti e Roma continua ad essere la croce del territorio reatino, senza dimenticare l’annosa questione del tratto che corre verso le Marche, con i vari salti di corsia ed eterni lavori in corso che si trovano una volta passato Antrodoco, nell’area del cratere del sisma del 2016.
Tornando alla zona della bassa Sabina, il punto critico resta quello del cantiere per la terza corsia, definita di “arrampicamento”.
Le operazioni. Il tratto tra Campo Maggiore e il punto di svolta della consolare, con vista su Nerola, è ancora interessato dal cantiere: oltre 2,5 chilometri di strada, con un restringimento che costringe a viaggiare a velocità ridotta, senza la possibilità di sorpassare mezzi pesanti o bus, con conseguenti incolonnamenti.
La rotonda. Protagonista indiscussa delle giornate all’insegna del traffico è la rotatoria di Borgo Santa Maria, opera che si è trasformata in una vera e propria barriera che rallenta o blocca il flusso delle auto. I problemi ci sono soprattutto in direzione Roma e nelle serate al termine di weekend o ponti festivi, quando le code superano anche i 6 chilometri e cominciano dal tratto del cantiere per la corsia di arrampicamento. Oggi è una delle giornate da bollino nero e, da più parti, si rilancia la richiesta di modificare o rimuovere quella struttura.
Il commissario alla Salaria, Fulvio Soccodato, aveva parlato di struttura che offre maggiore sicurezza e di modifiche effettuate dopo le prime criticità: queste ultime non hanno portato benefici, mentre il tema della sicurezza regge poco in considerazione del recente incidente, costato la vita ad una donna e avvenuto proprio a ridosso della rotatoria. A chiudere il quadro nero della Salaria resta l’annosa questione della galleria di Colle Giardino, interessata da anni da lavori di manutenzione. La canna sud verso Roma è chiusa, con deviazioni del traffico sulla Salaria nel tratto cittadino di Fonte Cottorella, mentre la canna nord, dopo la riapertura in pompa magna, è stata richiusa per metà e non si hanno notizie sulla definitiva riapertura. La speranza è che il 2024 porti una Salaria scorrevole e senza cantieri, ma se il buongiorno si vede dal mattino, le preoccupazioni restano.