A scoprire il raid ladresco è stato un addetto che ha avvertito la preside della scuola Maria Rita Pitoni, e ha poi provveduto a presentare la denuncia ai carabinieri. Ma ad amareggiare particolarmente la dirigenza è il fatto che dalla vendita dei tuberi, gli studenti ricavano i soldi per mantenere la produzione.
«E' stato creato un danno economico all’azienda scolastica e, soprattutto hanno dato un esempio di illegalità ai danni della formazione personale e professionale delle nuove generazioni», ha commentato il dirigente scolastico Maria Rita Pitoni.
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