Nell’intervento di Bianchi ampio riferimento al terremoto del 2016, dalla ripartenza delle pmi ricostruzione, declinata nell’accezione della rigenerazione urbana, tema da sempre caro a Federlazio. Bianchi é tornato anche a sollecitare comune e privati alla riqualificazione delle aree industriali dismesse: «ora che anche le resistenze ideologiche sono state superate é il momento di agire. Ci vorranno anni, ma se mai si comincia il fallimento é certo».
Bianchi ha invitato anche a superare la dicotomia tra nucleo Reatino e polo logistico di Passo Corese: «Le multinazionali che fecero grande il nucleo non avevano la testa qui. Ora il mondo è cambiato ma eccellenze ne sono rimaste e altre sono nate, e se l’hanno fatto in tempi difficili c’è da credere che resisteranno. Superiamo dunque confronti e scontri e pensiamo a uno sviluppo complementare».
Nel corso dell’assemblea é stato presentato il progetto «Go Business», un innovativo sistema di servizi pensato per accompagnare le imprese nel loro percorso di crescita.
L'ATTACCO ALLA SABINA UNIVERSITAS
Da Bianchi affondo contro la Sabina Universitas: «Serve una vera Università, che sia messa in connessione con le eccellenze imprenditoriali. Meglio sarebbe dunque una fusione con la Tuscia, con facoltà che richiamino giovani dal centro Italia per dare un futuro più solido all’università».
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