Rieti, Croce Rossa: «Questa pandemia ha ricordato il ruolo essenziale della cooperazione»

Rieti, Croce Rossa: «Questa pandemia ha ricordato il ruolo essenziale della cooperazione»
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Mercoledì 17 Giugno 2020, 11:23

RIETI - Oltre seimila i chilometri fatti dalla Croce Rossa di Rieti fino al 30 aprile. «Un lavoro lungo e scrupoloso, quello legato al Covid, ma che ha portato a risultati soddisfacenti. Primo tra tutti: la cooperazione tra le diverse aree (Salute, Sociale, Emergenza, Diritto Internazionale Umanitario, Giovani, Comunicazione) e la grande tenacia e forza dei volontari che hanno saputo andare oltre la paura venendo in Comitato o andando in giro a fare le consegne a chi non poteva muoversi da casa» così il delegato dell’Area 3 - Emergenza – Roberto Maiolati che anche durante la sua convalescenza a casa, perché risultato positivo al Covid-19, ha continuato a lavorare da remoto in collaborazione con la sua vice, Veronica De Sanctis.

«Ho contratto il Covid ma adesso sto bene – dichiara il delegato Maiolati - . Non appena ho avuto il risultato sono subito scattate le telefonate da parte della Asl a tutte le persone con cui ero stato a contatto negli ultimi quattordici giorni e, a scopo cautelativo, sono stati messi in quarantena fiduciaria. C’è stata molta cura ed attenzione ed è mio dovere rassicurare tutti perché abbiamo sempre operato garantendo la massima sicurezza sia dei volontari che dei cittadini. Il nostro Comitato è sempre stato un luogo sicuro perché giornalmente sanificato secondo le norme stabilite dal Decreto ministeriale ed i volontari hanno utilizzato tutti i dispositivi di sicurezza (dpi) previsti usando ogni precauzione necessaria».

Di fronte alla crescente emergenza sanitaria che stava colpendo il Nord Italia, il capoluogo sabino ha spinto l’acceleratore. «Dopo le prime notizie sui casi positivi registrati nel Nord, Il Centro Operativo Comunale (COC) di Rieti – spiega la vice delegata area emergenza, Veronica De Sanctis – ha convocato tutte le associazioni di volontariato per la definizione di un piano su eventuali operazioni e azioni da mettere in atto. Con la collaborazione di Anci abbiamo messo a punto e stilato un protocollo che assicurasse una operatività uniforme. Una tra le prime e necessarie modalità operative è stata quella di essere presenti h24 durante i primi giorni per raccogliere tutte le richieste da parte della popolazione. La fase iniziale è stata la più dura perché ci si trovava di fronte ad un’emergenza anomala. Tutte le emergenze hanno sempre delle peculiarità che le rendono uniche ma esistono protocolli consolidati. In questo caso c’erano sempre delle variabili. E’ chiaro che i Comitati locali rispettano le linee dettate dal Nazionale ma poi è necessario valutare le specificità e le esigenze del territorio. Dopo lo shock iniziale, il lavoro è partito ed é continuato con la cooperazione di tutti, Enti e Associazioni, e proprio per questo c’è stata una gestione straordinaria. Nello specifico Croce Rossa di Rieti - che copre, con le sue sedi Unità periferiche, il Lazio Nord, da Poggio Moiano fino Amatrice - ha avviato le attività legate al Covid come il ‘Tempo della gentilezza’ che prevedeva la consegna di farmaci e spesa per alcune fasce vulnerabili della popolazione, la consegna dei buoni spesa del Comune di Rieti, la gestione delle turnazioni della presenza di CRI al COC, la gestione dei servizi Covid positivi ossia la consegna di indumenti, beni di prima necessità e farmaci a chi si trovava in ospedale ed a casa, nonché a tutte quelle famiglie in sorveglianza sanitaria. Servizi delicati e che avevano una procedura ben mirata stabilita da CRI nazionale e già sperimentata al Nord. In sostanza sapevamo cosa e come fare con un referente a capo di ogni specifica attività».

«Dopo i primi momenti – continua Maiolati – il lavoro andava da solo. Ringrazio Veronica che in mia assenza ha gestito l’area emergenza ma anche tutti gli altri fino al Corpo Militare ed alle Infermiere Volontarie, coordinate, per il servizio tamponi, da Maria Rita Pitoni, che hanno dato prova di coraggio e professionalità nel momento in cui sono state chiamate a supporto della ASL di Rieti per i tamponi effettuati nelle diverse case di cura. Stesso discorso per le nostre unità locali - Amatrice, Accumoli, Valle del Velino, Contigliano e Poggio Moiano – che hanno gestito con efficienza ogni fase dell’emergenza. Ecco questa pandemia ci ha fatto capire ciò che è alla base dei nuovi Obiettivi strategici 2018-30 di Croce Rossa: la cooperazione, il lavoro trasversale che chiama in causa tutti per dare supporto ai più fragili. Anche perché parallelamente ai servizi Covid abbiamo portato avanti le attività che ordinariamente CRI mette al servizio dei cittadini. Non è mai mancata la parte politica e decisionale facente capo al nostro Presidente Mario Cristallini ed al Vice Presidente Francesco Maria Palomba che, insieme al Consigliere Giovane Alfredo Vulpiani, ha gestito e coordinato la fase acuta dell'emergenza anche interfacciandosi con la ASL».

«Sul fronte sicurezza – continua De Sanctis - abbiamo avuto da subito una buona copertura dei dispositivi di sicurezza che ci hanno permesso di tutelarci e tutelare i cittadini durante i servizi. Oltre al supporto del Regionale la nostra città non ci ha abbandonato e grazie alle donazioni dei cittadini attraverso una raccolta online e alle donazioni di diversi enti (Fondazione Varrone, Rotary, Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri laureati di RIeti, Amazon, Onoranze funebri Biscetti, Falegnameria Pariboni e Hotel Cristallo Terminillo) il lavoro è proseguito senza problemi. Dopo anni di emergenze posso dire che la paura non manca mai ma questa volta, probabilmente perché di fronte a ciò che non sai e quindi con un maggior senso di impotenza, più intensa anche se taciuta. Al riguardo, seguendo i protocolli del nazionale, abbiamo attivato il supporto psicologico sia per i volontari che per i cittadini.

Le nostre psicologhe, Annalisa Stocchi e Emanuela Iacoboni, hanno dimostrato come in Croce Rossa si lavori con serietà e professionalità. Prima di essere volontari siamo esseri umani con le nostre vulnerabilità, quelle che hanno bisogno di ascolto e comprensione. Far parte di Croce Rossa significa crescere per gli altri ma anche per se stessi perché non c’è l’uno senza l’altro».

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