Rieti, cisterna esplosa: archiviazione stop. Si cerca di capire cosa è accaduto

L'autocisterna esplosa
di Massimo Cavoli
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Martedì 23 Marzo 2021, 00:10

RIETI - Il procedimento sulla morte del vigile del fuoco Stefano Colasanti e di Andrea Maggi, avvenuta il 5 dicembre 2018 in seguito all’esplosione di una cisterna di carburante gpl all’interno di un distributore sulla via Salaria, non sarà archiviato, come chiesto dalla procura della Repubblica, ma il suo destino sarà deciso al termine di un’udienza camerale riservata all’esame degli atti. 
A deciderlo è stato il giudice Alessio Marinelli, designato appositamente dal presidente del tribunale nella funzione di gip, che ritenendo fondati i motivi esposti nel ricorso presentato dagli avvocati Bruno Mattei e Paolo Paolucci, legali dei famigliari delle due vittime, ha accolto l’opposizione e fissato la discussione per il 15 aprile. Quel giorno, i legali delle parti offese (sono costituite nel procedimento anche alcune delle persone rimaste ferite nell’esplosione) chiederanno di valutare una serie di elementi - anche testimoniali da parte di chi era presente nell’area di servizio - che a loro avviso non sarebbero stati tenuti nella giusta considerazione e potrebbero, invece, contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto durante le fasi di rifornimento del gpl. 
All’udienza parteciperanno anche i difensori delle tre persone indagate per omicidio colposo e lesioni colpose gravi, l’autista dell’autocisterna e la coppia che gestisce la stazione di carburante della IP, difesa dall’avvocato Luca Conti. 
La volontà della procura di chiudere il fascicolo era stata avanzata sulla base del mancato deposito, dopo due anni, della perizia sull’incidente affidata a un esperto, e poi con l’insufficiente apporto investigativo offerto dagli accertamenti condotti dal Ris dei carabinieri e da esperti del corpo dei pompieri. La decisione aveva innescato una serie di reazioni a vari livelli, oltre a quella dei famigliari di Colasanti e Maggi, anche del Comando generale dei vigili del fuoco, il cui responsabile nazionale, Fabio Dattilo, era venuto nei giorni successivi a Rieti per esprimere vicinanza ai vigili sabini, e poi per incontrare il presidente del tribunale, Pierfrancesco de Angelis, e la procuratrice capo Lina Cusano che aveva controfirmato la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Lorenzo Francia. 
Un colloquio chiarificatore, accompagnato dalla speranza dell’ingegnere di poter arrivare a stabilire le cause di una tragedia costata la vita a un appartenente al corpo, il quale passando in auto davanti al distributore, pur non essendo in servizio, si era prodigato per aiutare i colleghi intervenuti a spegnere l’incendio della cisterna di carburante, poco

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