Rieti, Carlo Giorgi: proscioglimenti e prescrizioni durati quindici anni

Carlo Giorgi
di Massimo Cavoli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Dicembre 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 07:45

RIETI - Allora, ingegner Giorgi, ha scritto la parola fine alle sue disavventure giudiziarie? «Sì, dopo quindici anni, ma adesso combatto con la burocrazia. Sa, ci sono da recuperare i soldi delle parcelle che ho pagato per difendermi, ma le assicurazioni trovano sempre il modo di chiedere, ogni volta, documenti che attestino l’assenza di condanne nei miei confronti. Insomma, uno stress, non bastasse quello che ho già vissuto». Ricapitolando: Carlo Giorgi, 62 anni, libero professionista, originario di Castelnuovo di Farfa e fortemente radicato in Sabina, nel 2010 eletto presidente dell’Italia dei Valori, nonché consigliere in Provincia e poi presidente dell’assemblea a Palazzo d’oltre Velino, è stato prescritto dalla Corte di Appello, insieme ad altri imputati, dalla condanna riportata a Rieti sulla lottizzazione di Colle della Civetta, a Toffia, ritenuta dai giudici abusiva, perché realizzata in zona agricola, ma non ultimata, della quale era direttore dei lavori.

I passaggi. Inchiesta risalente al 2008, approdata alla sentenza di primo grado nel 2016, ma poi è stato necessario attendere altri sei anni per arrivare all’appello che ha sancito la prescrizione. In mezzo, altri tre procedimenti, sempre assistito dal suo storico avvocato Luca Conti, dai quali Giorgi è uscito con proscioglimenti e la prescrizione per una violazione edilizia. Il tutto riferito alla sua attività di tecnico. Quando finì sotto inchiesta la prima volta, le reazioni furono molte perché l’ingegnere era considerato un volto nuovo e per lui si profilava un cammino più radioso, «invece non è andata così, e oggi ribadisco quello che dissi all’epoca: se non fossi sceso in politica, non avrei dovuto affrontare tutto questo. Basta vedere quello che accade a livello nazionale, se sei un personaggio in vista, le tue vicende vengono amplificate e diventano più rilevanti, salvo poi ridimensionarsi o sgonfiarsi, e questo l’ho vissuto in prima persona. Non è una bella cosa quando eserciti una professione, perché le conseguenze si ripercuotono nella sfera privata dove ti conoscono come una persona decisamente diversa. Cito solo il caso di Casaprota, dove mi accusarono della costruzione di una strada abusiva nel bosco e fui multato per 467mila euro insieme a due imprenditori. Il giudice ci assolse, ma il clamore fu enorme». La sentenza fu pronunciata nel 2013 dal Gup Andrea Fanelli, secondo cui non c’erano gli elementi per promuovere l’azione penale trattandosi di una questione amministrativa, che si concluse con l’annullamento della sanzione. Giorgi ha ancora voglia di politica? «No, basta. Alle ultime politiche mi sono candidato per +Europa di Emma Bonino senza alcuna speranza, ma ora ho rifiutato la proposta del coordinatore del Lazio, Stefano Pedica, di scendere in pista per le Regionali.

Ho già dato, voglio solo dedicarmi all’attività di geometra», spiega l’ingegnere, per poi aggiungere: «Ma niente settori pubblici, come il sisma e il superbonus, il mio impegno riguarda solo l’edilizia privata». Quindici anni di processi sono tanti, ma l’ingegnere va avanti, e della politica non vuole più essere protagonista.

© RIPRODUZIONE RISERVATA