Sono i contorni dell’indagine che ha portato all’arresto del finanziere reatino Alessandro Di Marco, con il suo collega Mario Norgini accusati di aver simulato un interrogatorio a danni dei due religiosi. Falso interrogatorio che avrebbe avuto lo scopo di allontanare i due religiosi dal conclave, impedendogli di partecipare al voto e di condizionare quindi in negativo l’esito della consultazione per il padre generale, Renato Salvatore.
Ma dalle intercettazioni, emergono nei confronti del Di Marco e del suo collego anche altri particolari.
I due, in almeno un altro caso, avrebbero eseguito un atro falso interrogatorio, con un commerciante questa volta come vittima. Si parla nelle intercettazioni di assunzioni pilotate, infermieri senza titolo e del servizio di Farmacia dell’ospedale di Casoria addirittura affidato all’amante di un sacerdote. Nell’informativa del Nucleo di polizia tributraid ella guardia di Finanza si legge: «Di Marco è riuscito nel suo intento, favorendo gli imprenditori Cricchi nell’affidamento dei lavori di ristrutturazione e realizzazione di strutture sanitarie specializzate quali il pronto soccorso e le sale operatorie, da realizzarsi presso il citato ospedale Santa Maria della Pietà di Casoria».
Dagli atti dell’inchiesta emerge poi che il 23 e 24 luglio scorso un imprenditore di Palestrina che ha un debito con Equitalia è stata convocato negli uffici della Finanza. Si tratterebbe di un altro finto interrogatorio organizzato da Oliverio e da Di Marco, che poi contatta anche il collega Norgini.
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