L’AMMANCO
Il fiscalista ha tentato di giustificarsi per l’ammanco in un memoriale consegnato ai pm sostenendo di avere informato delle movimentazioni di denaro, sia i religiosi, sia i vertici amministrativi dell’ospedale di Casoria. Si legge nell’ordinanza con la quale il gip ha rigettato la richiesta di scarcerazione: «Oliverio riconducendo le scelte a una decisione condivisa con i vertici della struttura, mira a contrastare l’assunto che egli, nella qualità di procuratore generale della Provincia Siculo-Napoletana, abbia autonomamente disposto, appropriandosene, di ingenti somme di denaro, prelevandole dal conto corrente acceso presso Mps intestato alla Provincia. Tale lettura contrasta con quanto dichiarato al pm da Flavio Bruno Erroi, direttore amministrativo dell’ospedale di Casoria, e da Ida Micillo, responsabile amministrativo del medesimo presidio ospedaliero, relativamente al trasferimento di alcuni conti su filiali di Roma e alla gestione in autonomia da parte di Oliverio».
SOLDI ALL’ESTERO
Gli investigatori sospettano che i soldi trasferiti all’estero possano essere rientrati in Italia. Partendo da due bonifici, da 30mila e 66mila euro, i militari avevano ipotizzano il meccanismo che avrebbe consentito a Oliverio di trasferire le somme all’estero. Circostanza poi ammessa dallo stesso indagato. «I bonifici sono stati giustificati da una causale fittizia, ma verosimile, in relazione all’origine della provvista (Quarto centenario camilliano ndr) in favore di un beneficiario compiacente. Tale causale - si legge negli atti - appare compatibile con il mondo camilliano, in quanto l’ordine risulta avere una corrispondenza in Romania. Il beneficiario ottenuta la disponibilità in conto può provvedere secondo le seguenti due diverse modalità: prelevamento del contante accreditato all’estero e successivo trasporto in Italia, oppure disporre in Italia, da parte di altri complici, la consegna del contante di pari importo attraverso una sorta di compensazione. Il contante così ottenuto, potrà essere utilizzato per qualsiasi fine, anche illecito dal beneficiario del servizio».
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