Il sogno serie C una costante
nel 2017 del Rieti: tra playoff
vinti e l'enigma del socio

La gioia per la vittoria dei playoff
di Christian Diociaiuti
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Sabato 30 Dicembre 2017, 12:01
RIETI – Se ne va un 2017 ricco per il Rieti, sotto diversi punti di vista. Un anno che ha incorniciato la fine di una stagione e l’inizio di un’altra, comuni per certi aspetti, così diversi per altri. L’anno solare si è aperto col pari di Trestina riferito alla stagione 2016-2017 e si è chiuso con un ko (2-1), contro la Lupa. In mezzo di tutto e di più. A partire da quel primo posto sfumato lo scorso anno con i ko con Avezzano e Nuorese a costare caro, carissimo, alla squadra amarantoceleste di Paris che alla fine si è accontentata di giocare i playoff battendo prima l’Ostiamare in semifinale e L’Aquila in finale, vendicando quel trionfo degli abruzzesi (di un solo punto) di venti anni prima in campionato.

SPERANZE
C’è una estate fatta di speranze, illusioni e voglia di Serie C, una caccia forsennata al socio (che non si è mai palesato e su cui Curci non ha mai voluto alzare il velo) per “salire” in terza serie. Alla fine non è servito. Nonostante la domanda (incompleta) il Rieti non è stato ripescato e ha puntato ad una Serie D di livello, facendo subito capire le sue intenzioni con la chiamata di Carmine Parlato e l’allestimento di una rosa di alto livello, mantenendo l’ossatura della stagione precedente con innesti di assoluto prestigio. E se i primi mesi dell’anno non sono storia, gli ultimi sono poco più che cronaca: un avvio, a settembre, sfavillante col ko alla nobile decaduta Latina, le due sfide di coppa con l’eliminazione ai rigori e poi una striscia di risultati utili intervallati solo da tre pareggi (uno clamoroso col Trastevere allo Scopigno) e conclusa con la recente sconfitta con la Lupa. Un anno che fa guardare fiduciosi al 2018. Per scrivere una pagina nuova e tornare in una categoria che manca da troppi anni. 
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