Rieti, Antonio Ferraro assolto dall'accusa
di diffamazione contro il pronto soccorso
Per un articolo di Cittadinanzattiva

Antonio Ferraro al centro della foto
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Giovedì 24 Settembre 2015, 17:27
RIETI - Antonio Ferraro, presidente di Cittadinanzattiva, assolto dall'accusa di diffamazione. Era stato querelato dal Pronto soccorso dell'ospedale de Lellis per averlo criticato con un documento dell'associazione. L'episodio risaliva al luglio del 2009. Una signora, una rifugiata perla cronaca, con una polifrattura al piede si era recata al Pronto soccorso di Rieti.



"La trovai piangente - racconta oggi Ferraro - in preda a violenti dolori e, nonostante i ripetuti inviti al personale medico a lenire quei dolori, fu lasciata in quelle condizioni per circa quattro ore, sino a quando, esasperata, non si lasciò scivolare dalla sedia a rotelle e cominciò letteralmente a strisciare per terra per uscire da quella condizione e venne soccorsa solo dopo l'intervento della polizia.



La pronta sedazione del dolore - aggiunge Ferraro - è prevista da tutti i protocolli operativi sin dal 1999 quale diritto ad evitare sofferenza inutile ai malati e precondizione per una corretta gestione della terapia. Una prassi che, evidentemente, viene ancora oggi ampiamente sottovalutata nei pronto soccorsi e negli ospedali italiani. Da sempre lottiamo per umanizzare e rendere più efficienti e sicuri i Pronto soccorsi italiani e anche il Pronto soccorso di Rieti. Una lotta difficile, che trova forti resistenze in un sistema ancora irresponsabile e disorientato.



La sentenza - conclude il presidnete di Rieti di Cittadinanzattiva - conforta il diritto legittimo di coloro, cittadini e attivisti volontari, che si battono per il diritto alla salute e servizi sanitari umani,efficaci ed efficienti".

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