Nuovo ospedale a Rieti: si punta
a realizzare un polo di eccellenza

Nuovo ospedale a Rieti: si punta a realizzare un polo di eccellenza
di Antonio Bianco
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Mercoledì 24 Luglio 2019, 15:12
RIETI - «Con 189 milioni di euro possiamo tranquillamente affermare che la sanità reatina esce dalle cosiddette politiche delle deroghe. Con il nuovo ospedale de Lellis avremo una sanità d’eccellenza che sarà anche attrattore di nuove professionalità».

A un giorno dalla venuta a Rieti dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio d’Amato (l’appuntamento è per domani mattina all’Asl di via Terminillo per il convegno «L’azienda in cifre»), il segretario cittadino del Partito democratico, Vincenzo di Fazio, non nasconde la soddisfazione per il risultato raggiunto. «Si partiva dai 74 milioni di euro iniziali per arrivare a questo straordinario investimento della Regione. Una cifra doppia di quella messa a disposizione ad esempio per il nuovo ospedale dei Castelli. E dei 500 milioni investiti nella sanità dalla Pisana due quinti vanno alla nostra città».

Di Fazio lancia un colpo di frusta alla maggioranza che governa a piazza Vittorio Emanuele II: «Mentre qualcuno pensava ai sensi di marcia in città, noi lavoravamo in silenzio per ottenere questo risultato, ne va dato atto anche al nostro parlamentare Melilli, che dopo il sisma fu il primo a prospettare la costruzione di un nuovo ospedale. Oggi i fondi messi a disposizione dalla Regione dimostrano che aveva ragione». E aggiunge: «E dimostra l’attenzione forte verso il nostro territorio. A questo punto si può pensare a un modello come quello dell’Emilia con un’eccellenza per ogni provincia».

GLI OBIETTIVI
Per il segretario dem si tratta del più grande investimento nella provincia di Rieti. «La costruzione del nuovo nosocomio - spiega - sarà uno dei punti fondamentali, insieme ad altri, per frenare lo spopolamento delle aree interne. Una volta che i cittadini avranno una sanità di qualità saranno meno invogliati a andare via. E tutto ciò sarà appetibile anche per i nuovi medici che avranno la possibilità di lavorare in una struttura tecnologicamente avanzata, poiché non si tratterà solo di trasloco, ma il nuovo de Lellis sarà un polo di eccellenza». Il segretario poi risponde anche alle associazioni dei cittadini che in questi mesi si sono fatti sentire raccogliendo circa 19mila firme in difesa della sanità reatina.

«Sì in effetti, la Regione ha subìto duri attacchi - afferma - ma se da una parte è legittimo che i comitati facciano le loro critiche, dall’altra è anche vero che stavamo lavorando per mantenere e migliorare alcuni servizi come i laboratori che sono diventati dei veri hub di dignità e dove operano delle grandi professionalità». E dell’attuale de Lellis cosa farne? «Bisogna aprire una discussione in merito - chiosa. - si dovrà aprire una discussione con tutte le forse sociali. Ma è anche vero che per poterlo utilizzare bisognerà metterlo in sicurezza».

IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE REFRIGERI
La Regione verso l’uscita dal commissariamento della sanità. È quanto si prospetta dopo le dichiarazioni del presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei conti, Roberto Benedetti, che ha parlato di «tempi maturi per la chiusura del commissariamento». La notizia è stata appresa con soddisfazione dal consigliere regionale Fabio Refrigeri: «La sanità del Lazio esce dal commissariamento. A decretarlo sostanzialmente è stata la Corte dei conti che ha certificato l’efficacia delle azioni messe in campo per la riduzione del debito regionale da parte della giunta Zingaretti tanto che per la prima volta dopo 12 anni il bilancio della sanità del Lazio è tornato in attivo».

Per il Reatino cosa significa tutto ciò? «Alla fine l’uscita dal commissariamento - dice al Messaggero - consente il definitivo sblocco del turnover e quindi maggiori assunzioni nelle strutture della nostra provincia». Per Refrigeri il quadro conferma il miglioramento dei conti regionali da quando Zingaretti è alla Pisana. «Grazie a politiche di spesa più oculate - conclude - e a quelle azioni di ristrutturazione del debito pregresso avviate negli anni scorsi e che oggi stanno producendo i loro effetti che le imprese possono toccare con mano potendo contare di vedere saldate le fatture in tempi rapidi».


 
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